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Dalla “sete di sapere” all’e-commerce, in Italia vino e digitale sempre più a braccetto. L’app “Vivino” supera il milione di dowload, H-Farm entra nel capitale di “Vinitaly Wine Club” (al 36,5%), la piattaforma “Winezon” arriva a 400 cantine

Il vino si fa sempre più digitale, anche in Italia, tra voglia di conoscere e scoprire quello che si compra guardando cosa ne pensano gli altri grazie a smartphone ed app, e un e-commerce che rimane ancora una nicchia, dai numeri assoluti non grandi e poco nitidi (è una minima parte del comparto agroalimentare, che in Italia non vale che pochi punti percentuali dei 15 miliardi totali di tutto l’e-commerce, ndr), ma in cui tanti hanno investito e continuano ad investire. A testimonianza della crescita della “sete di sapere” digitale anche nel Belpaese, non solo il fatto che praticamente ormai tutte le guide più importanti abbiano anche (o soltanto) una loro versione in forma di applicazione digitale, ma anche i dati recenti di Vivino (www.vivino.com), la più diffusa app al mondo per il riconoscimento di vino tramite foto alle etichetta (con annesse informazioni su prezzi e recensioni di altri utenti) che ha superato in Italia il milione di download, con gli utenti del nostro Paese che rappresentano dunque una consistente fetta dei 15 milioni di quelli che usano l’applicazione nata nel 2010, e disponibile in Italiano, Catalano, Danese, Francese, Giapponese, Inglese, Olandese, Portoghese, Spagnolo e Tedesco, per quella che è divenuta rapidamente la più ampia community del vino al mondo.
Sul lato e-commerce, invece, fa notizia l’ingresso di H-Farm, piattaforma di innovazione, accellerazione di start-up e formazione al digitale recentemente quotata sul listino Aim di Borsa Italiana, al 36,5% nel capitale sociale di DesignWine, società partecipata anche da Veronafiere (nel cda, il presidente Alessandro Olivieri, Timothy O’Connell, Barbara Blasevich, Stevie Kim e Gianni Bruno, sindaco unico della società è Luciano Giarola), e che coordina la piattaforma e-commerce “Vinitaly Wine Club” (www.vinitalyclub.com) e l’app collegata “Vino”.
“L’obiettivo di questo nuovo ingresso - si legge in una nota - è legato alla volontà di H-Farm e di Veronafiere di sviluppare ulteriormente il progetto e-commerce Vinitaly Wine Club, orientato alla promozione ed alla vendita online del vino italiano in Italia ed all’estero. Grazie ad un’importante esperienza maturata negli anni, l’e-commerce Vinitaly Wine Club si è affermato nel settore del vino italiano online, valorizzando l’importanza dell’innovazione, dell’alta qualità dei prodotti e di un accurato servizio d’assistenza e gestione, elementi fondamentali per la vendita online. H-Farm crede fortemente nelle opportunità di questo settore, in grado di esprimere potenziali interessanti ma soprattutto ha trovato in Veronafiere un partner d’eccezione che è riconosciuto a livello mondiale per la sua importanza e conoscenza anche in questo mercato”.
“Il settore vinicolo ha delle potenzialità enormi e rappresenta una delle eccellenze del made in Italy. Questo accordo rappresenta per noi e per il mondo del vino italiano una grossa finestra di opportunità - dichiara Riccardo Donadon, fondatore e ad H-Farm - poter fare questo passo avendo al nostro fianco Veronafiere, che negli anni si è distinta con Vinitaly per la conoscenza in questo settore e con cui già abbiamo iniziato due anni fa a lavorare sul tema innovazione, è un onore. Speriamo di instillare elementi di novità nel sistema di promozione del vino italiano”.
Ma c’è anche chi ha trasferito sull’e-commerce i concetto del “dal produttore al consumatore”, come ha fatto, tra gli altri, “Winezon” (www.winezon.it), che in un anno e mezzo di attività ha raggiunto 400 cantine iscritte alla piattaforma con oltre 2.000 referenze disponibili. Un’idea, quella alla base di Winezon, firmata da Gabriele Stringa e Federico Migliorini, che trova il suo punto di forza nel fatto di essere un piattaforma “dove le cantine possono vendere le proprie bottiglie online, senza doversi preoccupare degli aspetti burocratici e logistici. Un sistema - spiega una nota - che trova forza nell’integrazione tra l’e-commerce aziendale e il marketplace. Gli acquisti si possono fare direttamente registrandosi al sito, ma anche negli e-commerce delle singole aziende che Winezon integra al suo sistema, creando delle soluzioni specifiche nella grafica e nei contenuti. Una struttura integrata e leggera allo stesso tempo: gli ordini partono direttamente dalle cantine, senza la necessità per Winezon di fare magazzino”.

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