Sono le sentinelle dell’ambiente, ma il “climate change” mette a dura prova la loro sopravvivenza. Parliamo delle api, il cui ruolo è fondamentale nella produzione di miele, alimento che fa parte della Dieta Mediterranea. Un’emergenza ormai nota che sta mobilitando studiosi e apicoltori che, anche con l’aiuto dei progressi della tecnologia, sono in prima fila per arginare il problema . L’ultima novità riguarda un progetto per aiutare le api a convivere con il clima che cambia con studi immunologici, comportamentali, patologici, genomici ed ecologici per promuovere pratiche di gestione sostenibile e nuove strategie di selezione mediante strumenti digitali e di previsione che consentiranno all’apicoltura di adattarsi a un ambiente in evoluzione. Ecco gli obiettivi principali del progetto Horizon “BeeGuards”, coordinato da Cecilia Costa, prima ricercatrice del Crea Agricoltura e Ambiente, un consorzio composto da 27 partner tra scienziati, apicoltori e associazioni di apicoltori, società di consulenza e tecnologia, provenienti da 16 Paesi.
Sul campo, “BeeGuards” condurrà studi in 11 paesi, applicando pratiche innovative di gestione basate su soglie di intervento, utilizzando arnie dotate di sensori digitali . Tutto ciò potrà essere di aiuto per il lavoro degli apicoltori fornendo linee guida per l’adattamento delle pratiche apistiche alle sfide presenti e future. Apicoltori, agricoltori e cittadini saranno coinvolti tramite un “WikiBeedia” e studi di “citizen science” e di impronta ecologica per garantire che i risultati della ricerca siano tradotti in pratiche utili e valide per gli utilizzatori finali.
Il progetto “BeeGuards”, selezionato come uno dei due progetti di ricerca per il bando “Apicoltura resiliente” finanziato dal programma Horizon Europe, eseguirà studi che serviranno a chiarire come la gestione, il clima e l’ambiente agiscono sulle api mellifere e sugli altri impollinatori.
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