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ECONOMIA

Dazi Usa, Donald Trump “raccomanda” tariffe del 50% sui prodotti europei dal 1 giugno

Lo scrive il presidente Usa su Truth: “le nostre discussioni con loro non stanno andando da nessuna parte”. Allarme anche per il made in Italy
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Dazi Usa, Donald Trump “raccomanda” tariffe del 50% sui prodotti europei dal 1 giugno

La speranza è che sia solo una boutade di quelle a cui Trump ha abituato il mondo. Ma intanto la nuova minaccia del presidente Usa, che attraverso il suo social, Truth, “raccomanda dazi del 50% sull’Unione Europea”, arriva come un uragano nel bel mezzo delle trattative tra Stati Uniti ed Unione Europea sul tema, con i dazi americani prima introdotti al 20%, e poi congelati al 10% fino al 9 luglio, salvo cambiamenti di rotta che non sembrano così peregrini.
 “L’Unione Europea, che è stata formata con lo scopo principale di trarre vantaggio dagli Stati Uniti sul commercio, è stata molto difficile da affrontare. Le loro potenti barriere commerciali, le tasse sull’Iva, le ridicole sanzioni aziendali, le barriere commerciali non monetarie, le manipolazioni monetarie, le cause legali ingiuste e ingiustificate contro le aziende americane e altro ancora, hanno portato a un deficit commerciale con gli Stati Uniti di oltre 250.000.000 di dollari all’anno, una cifra totalmente inaccettabile. Le nostre discussioni con loro non stanno andando da nessuna parte! Pertanto, sto raccomandando una tariffa diretta del 50% sull’Unione Europea, a partire dal 1° giugno 2025. Non è prevista alcuna tariffa se il prodotto è costruito o fabbricato negli Stati Uniti. Grazie per l’attenzione su questo argomento!”, scrive Trump. Causando, con le sue parole, un nuovo shock economico, con le Borse di tutto il mondo che hanno virato in profondo rosso, e anche il made in Italy agroalimentare che torna a tremare, vino in testa, che nei primi 3 mesi del 2025, e quindi prima dell’entrata in vigore dei dazi, ha messo a segno una crescita in valore del +17,1% sullo stesso periodo del 2024 negli States, a 548 milioni di euro, secondo i dati dell’Organización Interprofesional del Vino de España (Oive). Che, se già soffre con dazi al 10%, come denunciato più volte da tutte le organizzazioni di categoria, con tariffe al 50% andrebbe, di fatto, fuori mercato, soprattutto in una fase di riduzione del potere di acquisto, anche in Usa, dove i consumi, per altro, già soffrono.

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