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LO SCENARIO

Dazi Usa, in attesa del 1 agosto, rumors su un possibile salvacondotto per gli alcolici (e non solo)

La Us Wine Trade Alliance: “nessun accordo ufficiale, ma sembra che ci siano progressi e che le cose si stiano muovendo nella giusta direzione”
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Dazi Usa, in attesa del 1 agosto, rumors su un possibile salvacondotto per gli alcolici

Se è evidentemente troppo presto per cedere improvvisamente a facili entusiasmi, i rumors che si rincorrono sul fronte dei dazi Usa, dopo che il Presidente Trump ha spostato il limite per le trattative con l’Ue dal 15 luglio al 1 agosto, e inviato lettere a vari Paesi del mondo (come abbiamo riportato, ieri, qui), fanno ben sperare il mondo del vino, d’Italia e d’Europa. Secondo le indiscrezioni, infatti, dopo le ipotesi di tariffe spostate al 20%, come annunciato in aprile, o al 17% su tutta l’agricoltura europea, ora emergerebbe che l’accordo che si sta trattando tra Usa e Ue, prevederebbe tariffe di base, da parte americana, mantenute al 10% sui prodotti europei, con alcuni settori che, però, sarebbero salvati, tra cui proprio quello degli alcolici (e anche quello degli aeromobili). Tutto da verificare, chiaramente, e da capire se il vino, eventualmente, sarebbe incluso, ma che in generale ci sia una schiarita sembrerebbe confermato anche dalla lettera della Us Wine Trade Alliance, che spiega come l’amministrazione Usa “ha condotto seri negoziati con l’Ue negli ultimi giorni e, sebbene non sia stato raggiunto un accordo ufficiale, sembra che ci siano stati progressi e che le cose si stiano muovendo nella giusta direzione”.
Da ricordare, tra le altre cose, che in generale il mondo degli spirits (che per i produttori Usa è molto più importante, da un punto di vista economico, di quello del vino, ndr) godeva già di un accordo “zero for zero”. Parole ed indiscrezioni, in ogni caso, da prendere con le molle, come le tante che sono state dette e riportate in questi mesi complicati, ma che per la prima volta, dopo tanto tempo, assumono toni più moderatamente ottimistici per un settore, come quello del vino, italiano, europeo e mondiale, davanti a sfide epocali. E risolvere quella dei dazi Usa, primo mercato mondiale del vino, aiuterebbe di certo.

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