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LA NOVITÀ

Debutto delle fascette di Stato con il tricolore per i vini Docg e Doc domani a Roma

Nell’evento “Il tricolore per il vino italiano più bevuto al mondo”, al Museo della Zecca, il nuovo contrassegno comparirà sul Prosecco Doc

Ci sono la tracciabilità, la sicurezza e la difesa del made in Italy contro l’Italian Sounding e un richiamo, visivo, immediato, grazie al tricolore, della provenienza del prodotto, a tutela del consumatore e del produttore. Progetto presentato a Vinitaly 2025, a Verona, il tricolore che compare sui contrassegni di Stato per Docg e Doc, prodotti dall’Istituto Poligrafico e Zecca della Stato (Ipzs), è pronto, nella giornata di domani, a Roma, al Museo della Zecca, ad incontrare le bottiglie di Prosecco Doc, nell’evento “Il tricolore per il vino italiano più bevuto al mondo”, con la presenza, tra gli altri, del presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, e del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, oltre che dai vertici del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc.
I contrassegni di Stato sono caratterizzati dal nuovo Qr Code che permette di inquadrare il contrassegno con lo smartphone per accedere al “Passaporto Digitale di Prodotto”, proteggono dai falsi grazie ad avanzate tecniche di sicurezza, simili a quelle presenti nelle banconote, e nascono dalla necessità di far percepire ai consumatori l’originalità del prodotto, aspetto importante soprattutto nei mercati esteri.
“Su indicazione del Ministero dell’Agricoltura e in accordo con la filiera abbiamo messo sulle bottiglie la nostra fascetta con il simbolo dello Stato Italiano e una bandiera tricolore. Il nuovo contrassegno di Stato per i vini Docg e Doc è un potente strumento di anticontraffazione e garanzia di qualità certificata: tutelare il nostro made in Italy significa valorizzarlo”, aveva spiegato Francesco Soro, ad Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Che, nel 2024 ha realizzato 2,1 miliardi di contrassegni.
Una novità, il contrassegno di Stato per i vini Docg e Doc, che viene presentata per la prima volta, domani, insieme al vino che è la locomotiva dell’export italiano. Un’unione che nasce anche dalla reciproca sponsorizzazione per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, il Prosecco Doc come Official Sparkling Wine Sponsor e l’Ipzs in qualità di realizzatore delle medaglie per gli atleti vincitori. La fascetta tricolore, debutterà, infatti, nella bottiglia celebrativa di Prosecco Doc per i Giochi Olimpici invernali ormai in arrivo (6-22 febbraio 2026).
“L’idea - spiega, a WineNews, il direttore del Consorzio del Prosecco Doc, Luca Giavi - secondo noi è buona, aiuta, infatti, a identificare maggiormente una produzione italiana. Noi siamo sempre stati a favore dei contrassegni di Stato, lo facciamo già con le etichette delle singole aziende. La tracciabilità e la sicurezza sono fondamentali, e per il Prosecco Doc i casi di contraffazione sono all’ordine del giorno”. Il tricolore in fascetta aiuterà anche sui mercati esteri, “ne siamo convinti”, continua Giavi, aggiungendo che il 2025, per quanto riguarda le esportazioni, in particolare verso gli Usa, “stanno risentendo degli importanti ordini arrivati a fine 2024 e inizio 2025, dove siamo cresciuti intorno al +8% anche per il timore dell’applicazione dei dazi. E se per i dati bisogna attendere l’inizio del prossimo anno, i segnali che abbiamo è che il mercato americano stia crescendo nei consumi”.
I contrassegni di Stato con il tricolore interesseranno anche i vini Docg e quindi anche il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Franco Adami, presidente del Consorzio, racconta, a WineNews, che la fascetta con il tricolore, “a me piace tantissimo. Regala un senso di italianità, favorisce ulteriormente la tracciabilità, aiuta il consumatore nel capire cosa sta bevendo. La scritta Docg rimane, ed è importante. La bandiera italiana nel mondo compare in prodotti che di italiano non hanno niente, portarla nel vino, in modo autentico, è qualcosa di positivo. Si tratta di una novità che darà i suoi benefici”. Magari anche in un particolare momento storico dove le esportazioni, a causa dei dazi, e non solo stanno frenando rispetto al 2024. Ma il Conegliano Valdobbiadene Docg, nonostante il periodo attuale, è in salute e fiducioso per il resto dell’anno, Usa compresi. “Per noi - continua Adami - è il quinto mercato con quasi quattro milioni di bottiglie. A livello generale, siamo soddisfatti: alla data del 15 novembre, il Conegliano Valdobbiadene Docg sta crescendo dell’8% nei quantitativi, in valore siamo a -1,2%, ma considerando lo scenario attuale è normale che i produttori ricorrano di più agli sconti. A gennaio faremo il punto della situazione sui numeri, ma al momento siamo molto soddisfatti. Rappresentiamo un’icona del mondo Prosecco, e il Conegliano Valdobbiadene, che è un prodotto che rimane accessibile a tutti, sta dimostrando attenzione al mercato e si sta comportando bene anche in un anno complicato”.

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