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DISTILLAZIONE DI CRISI PER VINI A DENOMINAZIONE, ULTIMA CHIAMATA: OGGI SCADE IL TERMINE DELLE RICHIESTE AL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE. E CHI LA CHIEDE DEVE RIDURRE LE RESE DEL 20% NEL PROSSIMO ANNO

Scade oggi il termine di presentazione al Ministero delle Poltiche Agricole della richiesta di dsitillazione di crisi per i vini Doc, Docg e Igt da parte delle Regioni. La possibilità di ricorrere a tale misura anche sui vini di qualità, sancita dal Decreto del Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali n. 546 del 21 gennaio 2011, è stata introdotta soprattutto per venire incontro alla situazione di crisi di Piemonte e Calabria. Il decreto, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, consente infatti il ricorso alla distillazione di crisi non soltanto per i vini comuni ma anche per le produzioni di qualità (vini a denominazione di origine e ad indicazione geografica, cioè Dop e Igp per usare la dicitura introdotta dal Regolamento Ce 479/2008), cui la misura era precedentemente preclusa, fornendo un ulteriore strumento utile per superare la difficile situazione di mercato dei vini interessati. In un’ottica di garanzia della qualità e per non creare un semplice provvedimento provvisiorio, ma un’azione che abbia un minimo impatto a medio termine, la possibilità della dsitillazione di crisi per i vini Doc, Docg e Igt, è subordinata all’impegno della Regione richiedente di procedere, nella campagna successiva a quella in cui si effettua la distillazione (2011-2012), alla riduzione di almeno il 20% delle rese della produzione coinvolta. Il fabbisogno finanziario da destinare alla misura deve restare nelò limite massimo del 10% del budget regionale. L’adozione della misura, fortemente richiesta dalle Regioni Piemonte e Calabria, è stata già notificata alla Commissione Ue nel rispetto di quanto stabilito dai regolamenti n. 1234/07 e n.555/08.

Franco Pallini

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