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DOLCI PIAZZE AL “PAN DI ZUCCHERO”: APPUNTAMENTO IL 12 SETTEMBRE CON AI.BI., L’ASSOCIAZIONE AMICI DEI BAMBINI, CHE CONTRO L’EMERGENZA ABBANDONO DISTRIBUISCE “BONTA’” IN TUTTA ITALIA

“Quattro cucchiai di affetto, tre etti di speranza, due tazze di amore, un etto di tenerezza, un pizzico di solidarietà e tanta sensibilità; poi versare tutto in un cuore e lasciarlo scaldare un po’”: è questa la misteriosa ricetta dei Cuori di Bontà, deliziosi e teneri frollini a forma di cuore della speciale linea di prodotti “I dolci Pan di Zucchero”, che il 12 settembre Ai.Bi., l’Associazione Amici dei Bambini che, da più di 20 anni lotta contro l’Emergenza Abbandono affinché ogni bambino abbia il diritto di essere figlio e di avere una famiglia, distribuirà nelle principali piazze italiane e contemporaneamente nei supermercati Sma, Simply, Cityper, Ipersimply e negli ipermercati Auchan che sostengono l’iniziativa. La linea “I dolci Pan di Zucchero” nasce per sostenere le attività di Ai.Bi. a favore dei bambini senza famiglia in Italia e nel Mondo. I proventi saranno destinati alla realizzazione dei Pan di Zucchero: progetti di accoglienza che prevedono una serie di interventi e servizi rivolti ai bambini abbandonati e alle famiglie in difficoltà.

La dolce storia dei Cuori di Bontà
Si narra che siano nati ad Aracatuba, piccola cittadina dello stato di San Paolo in Brasile. La vecchia Paloma, cuoca dell’orfanotrofio, era l’unica depositaria della misteriosa ricetta. La custodiva gelosamente da molti anni e nessuno l’aveva mai vista fino al giorno in cui ...
Paloma si alzò, aprì lo scrigno, prese il foglio di carta e chiamò a gran voce tutti i bambini. Piccoli passi, dapprima timidi, risuonarono sul duro pavimento come campane in un giorno di festa. Svelti, gli sguardi cercarono un posto nella grande cucina e i bambini si disposero davanti alla vecchia cuoca come una cucciolata affamata. Il giorno in cui Paloma avrebbe fatto nascere i Cuori di Bontà sarebbe stato il giorno più bello della loro vita, lo sapevano. Lei sorrise e con gioia fece roteare il grande cucchiaio nel pentolone di rame. Poi li guardò uno ad uno e disse “ecco quello che trovò mia mamma, ecco ciò che la condusse a me. E’ un cuore di bontà ed io lo preparerò per voi. Siete pronti?”. I bambini annuirono e lei continuò “è facile fare un Cuore di Bontà: basta prendere 4 cucchiai di affetto, 3 etti di speranza, 2 tazze di amore, 1 etto di tenerezza, un pizzico di solidarietà e tanta sensibilità. Poi versare tutto in un cuore e lasciarlo scaldare un po’”. Gli ingredienti volteggiarono nella stanza e sbocciarono Cuori, Cuori e ancora Cuori.
Erano ovunque: erano così tanti che la stanza non riusciva a contenerli e le finestre si spalancarono, i bambini iniziarono a correre e a saltare. Un profumo di pane e zucchero invase il giardino, le case e tutto il paese. Erano nati i Cuori di Bontà.
La storia narra che quei Cuori riuscirono a scaldare quelli delle persone rendendoli mamme a papà e che, da quel giorno, tutti i bambini di quell’istituto divennero figli.
Un giorno è arrivata una lettera dal Brasile per Ai.Bi., firmata Paloma. All’interno una ricetta scritta a mano con una frase “con questi biscotti scalderete i cuori delle persone per accogliere, anche da lontano, un bambino senza famiglia”. Ai.Bi. ha seguito le istruzioni di Paloma per continuare a scaldare il cuore di mamme e papà …

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