Domani sarà un giorno importante per l’agricoltura europea. Il Parlamento Ue, a Bruxelles, voterà le linee guida per la Pac post 2020 che saranno presentata della Commissione. Come noto, nel quadro generale che regolerà il settore nei prossimi, i tagli alle risorse agricole (400 miliardi di euro nell’ultimo bilancio), saranno importanti, in una forbice tra il 5% ed il 18%, a seconda di come la si calcoli. Con un taglio che sarà orizzontale, ovvero nella stessa misura percentuale per ogni Stato membro, e per ogni settore agricolo. Sul fronte del vino, però, da rumors WineNews, qualche buona notizia c’è.
Il settore dovrebbe vedere mantenuta l’indipendenza e la struttura della sua Ocm (ultimo rimasto ad avere una ad hoc), il cui strumento attuativo principale dovrebbe rimanere il Piano Nazionale di Sostegno (Pns), e con un orizzonte temporale di 5 anni. Qualche novità, nell’ordine della flessibilità, dovrebbe arrivare anche sul tema delle autorizzazioni dei impianto per i nuovi vigneti, senza però toccare il limite massimo attuale, dell’1% all’anno sul totale della superficie vitata di ogni Paese. Su questo fronte, però, la prospettiva è quella di una Ocm che accompagnerà anche il settore del vino verso una sostanziale liberalizzazione, in passato rinviata (e una delle conseguenze è stata il regime attuale sulle autorizzazioni di impianto, che ha scontentato molti anche tra coloro che ne avversavano la liberalizzazione, ndr), ma che, secondo le indiscrezioni che filtrano dalla Commissione, sarà inesorabile, come già successo per tutti gli altri settori, dal latte allo zucchero. In ogni caso, per avviare una discussione più concreta, si dovrà aspettare che tutto sia nero su bianco. Tra le altre novità che potrebbero riguardare il settore del vino e delle bevande alcoliche, la revisione dei regolamenti, nel senso di una maggiore chiarezza, che disciplinano la produzione e commercio di bevande alcoliche a basso grado, e anche i cosiddetti “ibridi”, cioè dei prodotti ottenuti da uve con “caratteristiche rinforzate”, ma non Ogm, sul fronte della resistenza alle malattie, per esempio.
Insomma, tanta carne al fuoco, sui cui vigilare con attenzione, perchè a cambiare sarà la cornice complessiva dell’agricoltura Ue. Secondo i rumors Winenews, la Commissione confida di arrivare a chiudere la riforma Pac entro la fine della legislatura europea (che si chiude a gennaio 2019, con le elezioni previste tra maggio e giugno dello stesso anno). Cosa che, quanto meno, vorrebbe dire, per le imprese, avere un quadro certo, quale che sia, entro il quale potersi muovere.
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