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RETE E MADE IN ITALY

Dop, Igp e web: 51 milioni di utenti nel mondo in 9 mesi, mentre crescono presenza e investimenti

Indagine “Web Dop” by Qualitativa. Parmigiano, GranaPadano, Gorgonzola, Brunello di Montalcino e Franciacorta le case history di maggior successo

Oltre 6.500 contenuti al giorno veicolati su blog, forum, siti di notizie, social network in tutto il mondo, con oltre la metà delle conversazioni all’estero (55%), soprattutto negli Usa (26%), e con più di 100.000 utenti ingaggiati quotidianamente. Nell’era della rete, sono i numeri essenziali delle Dop e Igp del wine & food italiano su web e social media secondo “Web Dop”, il primo monitoraggio del genere firmato dalla Fondazione Qualivita.
Da cui emerge, per esempio, che livello di reputazione le conversazioni digitali con sentiment positivo sono quindici volte più alte di quelle a sentiment negativo (46% contro il 3% sul totale delle menzioni) con Instagram che si afferma come il canale privilegiato per food&wine con trend in continua crescita. Bene il “food” che con 28 milioni di utenti coinvolti in nove mesi supera i risultati del “wine” (23 milioni di utenti), che però mostra una più marcata la presenza di conversazioni all’estero (solo negli Usa quasi mille contenuti al giorno contengono riferimenti a vini italiani a denominazione di origine).
Nel complesso, si parla di 51 milioni di utenti raggiunti in 9 mesi, con 1,8 milioni di menzioni riferite alle principali Ig italiane, veicolate da 968.000 autori sul web.

Lo studio è frutto di un progetto durato nove mesi, nei quali la sono stati indagati sia la capacità dei prodotti Dop e Igp italiani di generare conversazioni online, sia l’insieme delle azioni web e di digital marketing attuate dai Consorzi di tutela.
La prima sezione del report (frutto di un monitoraggio sulla rete e di un’indagine diretta sui Consorzi di tutela IG Food e Wine) fornisce dati e informazioni sui canali web ufficiali delle Dop Igp italiane, le evoluzioni degli ultimi anni e le case history di successo, gli investimenti digitali dei Consorzi e le prospettive per lo sviluppo del sistema sul web.
Emerge soprattutto il boom social degli ultimi due anni, con un +63% delle Ig italiane con almeno un account ufficiale (436 prodotti nel 2019 contro 268 di due anni fa) e con l’88% dei Consorzi che ha investito risorse sui social media, l’86% sul sito web e il 63% in digital marketing. Il web è visto dai Consorzi come un canale di informazione e diffusione globale, con azioni digitali rivolte anche al target straniero nel 61% dei casi. Tanto che la rete è oggi voce stabile nel budget dei Consorzi, consapevoli che non è un ambito da gestire in modo amatoriale ma merita investimenti: è chiaro in questo senso il sostegno pubblico con quasi la metà dei Consorzi (46%) che solo nell’ultimo anno ha beneficiato di finanziamenti. E le prospettive sono di crescita, come dimostra la volontà manifestata dal 28% dei Consorzi di aumentare le risorse da investire sul web già a partire dal prossimo anno. Tra le case history, segnala il report, da evidenziare quelle del Gorgonzola Dop (già eletto come “Best Typical product on digital 2018” secondo “Data Flavour”, che presenta un sito ufficiale multilingue, account social nei Paesi target, uso di web influencer e alto engagement delle pagine), del Parmigiano Reggiano (in particolare con l’evento Parmigiano Reggiano Night, che ha coinvolto 500 ristoranti e che in poche ore ha generato 16.000 casi di engagement), del Franciacorta con il suo Franciacorta Festival (52.000 engagement), il Grana Padano, che ha quello che è considerato il miglior sito web tra i consorzi di tutela, ed ancora il Brunello di Montalcino, che, con Benvenuto Brunello 2019, ha generato 54.000 engagement). La seconda sezione del report è il risultato dell’analisi dei contenuti di blog, forum, siti di notizie, portali tematici e numerose piattaforme social network in tutto il mondo per valutare la presenza e reputazione delle Dop e Igp italiane sul web. Da cui emerge che le conversazioni digitali legate ai prodotti mostrano un lessico molto ricco e complesso che accanto ai “temi tipici” delle Ig come qualità, tradizione, territorio, fa emergere termini come turismo, cultura, sostenibilità, ambiente, salute che sottolineano come cibo e vino made in Italy non rappresentano solo beni di consumo, ma sono veicolo di un valore più ampio che sostiene la crescita del Paese e l’affermarsi della sua reputazione nel mondo.

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