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DOP ITALIANE, CRESCE IL NUMERO MA CALA IL FATTURATO. COSÌ QUALIVITA, CHE OGGI A ROMA HA PRESENTATO IL RAPPORTO 2010 “LA DOLCEVITA È FINITA, È TEMPO DI MATRIX! LE DENOMINAZIONI ITALIANE ALLA RICERCA DI UNA NUOVA IDENTITÀ” ...

Aumenta il numero dei prodotti Dop, Ipg e Stg italiani, con 22 nuove denominazioni registrate nel 2010, ma cala il fatturato (-2,2% nel 2009 sul 2008, per 5,2 miliardi di euro) delle eccellenze del Belpaese, che con 216 produzioni certificate, si conferma leader dell’Unione Europea, con il 22% delle denominazioni gastronomiche Ue. Emerge dall’analisi dell’Osservatorio Qualivita, che oggi a Roma presenta il rapporto Qualivita 2010 sulle denominazioni “La dolcevita è finita, è tempo di Matrix! Le denominazioni italiane alla ricerca di una nuova identità”. Un invito esplicito ad un cambio di passo da parte di chi gestisce le denominazioni italiane, che devono fare i conti con un apparato normativo farraginoso, un mercato sempre più concorrenziale e un gap da colmare in materia di utilizzo delle nuove tecnologie, web in primis.

“I dati dell’Osservatorio Qualivita evidenziano la necessità di avere strumenti che rendano più forti i consorzi di tutela. Per il prossimo 8 dicembre, stiamo aspettando importanti novità legislative dal “Pacchetto Qualità” del Commissario europeo Dacian Ciolos - commenta Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo - ci aspettiamo soprattutto quelle linee direttive relative alle Dop, Igp, Stg che finalmente daranno più forza alle organizzazioni dei produttori e all’intero sistema della qualità”.

“I dati produttivi 2009 evidenziano uno stallo di fatturato e di produzione che ha come causa la crisi economica ma anche inefficienze strutturali del sistema. Nonostante i primi dati del 2010 siano in ripresa, permane la necessità di voltare pagina - commenta Mauro Rosati, direttore dell’Osservatorio Qualivita - Se questo settore vuole diventare “adulto” deve cambiare; non è solo una questione di normative, ma soprattutto di organizzazione delle imprese perché di esempi buoni ce ne sono anche ora, nonostante il contesto legislativo sia ancora poco efficiente”.

Focus - L’analisi economica di Qualivita
I risultati dell’analisi sui valori del 2009 mostrano le produzioni italiane Dop, Igp e Stg come una realtà economica importante, anche se evidenziano un leggero calo rispetto al 2008 nonostante il crescente numero dei prodotti registrati. I dati principali del 2009 : una produzione certificata di 1 milione e 792 tonnellate; un fatturato complessivo alla produzione pari a 5,2 miliardi di euro; un fatturato complessivo pari a 9,9 miliardi di euro ; un fatturato export di 1,4 miliardi di euro.
La quantità di prodotto certificata diminuisce del 1,8%. I prodotti ortofrutticoli continuano ad essere il comparto che certifica i maggiori volumi di produzione (il 62,8% del totale), dato che, ovviamente, si spiega con la natura merceologica del prodotto.

Anche i dati relativi al fatturato alla produzione mostrano un calo del 2,2% rispetto al 2008. Questo non fa altro che evidenziare ancora di più la forbice fra il sell in (fatturato alla produzione) e il sell out (fatturato al consumo), in aumento rispetto al 2008. Le gerarchie fra le varie produzioni registrate cambiano quando si passa dall'analisi delle quantità a quelle dei valori (fatturato). Questa seconda chiave interpretativa, infatti, rovescia letteralmente le posizioni, facendo emergere l'importanza dei manufatti - formaggi e carni lavorate - a discapito dei frutti della terra. Relativamente alle esportazioni, nonostante tutti i valori registrati siano costantemente positivi negli anni e in crescita continua, sembra esserci ancora molto da fare. È quasi paradossale, infatti, che i prodotti riconosciuti come alfieri del Made in Italy vadano sui mercati internazionali per poco più del 12% dei loro volumi complessivi. Per quanto riguarda il valore dell’export viene registrato un calo del 4,6% rispetto al 2008, dovuto essenzialmente al comparto dei formaggi e dei prodotti a base di carne. Consolidato e "normale" lo stato della distribuzione dei prodotti: importante presenza del moderno attraverso la grande distribuzione, sebbene - soprattutto nelle zone di produzione - la distribuzione tradizionale sia ancora molto forte, sia nella forma del dettaglio che della vendita diretta; ancora asfittica, sebbene in lieve crescita, la distribuzione attraverso Hotel-Restaurant-Café (HoReCa).

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