Parlare di svolta storica è forse esagerato, ma di fine di un’epoca decisamente appropriato: dopo 52 anni, finisce una delle partnership più longeve del commercio enoico italiano e non solo, quella tra Banfi (oggi Banfi Vintners) e Cantine Riunite-Giv, iniziata nel 1967 e capace di tracciare una delle rotte più fortunate di sempre, attraversata nel suo apogeo da 12 milioni di casse di Lambrusco, ma non solo, ogni anno. Come si legge nella nota diramata dalla Ceo di Banfi Vintners, Cristina Mariani-May, la separazione, avvenuta di comune accordo, sarà definitiva dal 10 giugno, con i vini della cooperativa emiliana che saranno commercializzati dalla Frederick Wildman & Sons. Per Banfi, invece, si apre una nuova pagina, che risponde ad uno dei principali mutamenti del mercato Usa, dove i consumi vanno sempre più verso bottiglie di medio ed alto livello. “Guardando avanti - spiega Cristina Mariani-May - concentreremo le nostre energie sullo sviluppo ed il miglioramento delle nostre offerte premium e luxury, guidate dal Brunello di Montalcino e dai Super Tuscans di Castello Banfi, il fiore all’occhiello del nostro portafoglio. Siamo entusiasti di portare il nostro portafoglio di marchi ad un livello successivo”.
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