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Dopo anni di acquisti, la Cina mette in vendita le sue cantine: il colosso di Stato Cofco mette sul mercato per 11 penny inglesi (e 42 milioni di debito da accollarsi) il 55% della Junding Winery nello Shandong, riporta Decanterchina.com

La Cina, nel mondo del vino, fa spesso rumore per grandi acquisti da parte di capitali asiatici nelle regioni più prestigiose del mondo, Bordeaux in testa, o per investimenti importanti nella viticoltura del proprio Paese, magari con partnership internazionali di altissimo livello. Ma a volte capitano notizie dal tenore diametralmente opposto, come quella che Cofco, la più grande impresa di Stato in agricoltura, avrebbe messo in vendita la sua quota di maggioranza delle Junding Winery Co e la Shandong Cofco Junding Wines & Spirits Co, nella provincia di Shandong, per 1 Rmb, l’equivalente di 11 penny inglesi. Un affare? Non proprio, visto che, come riporta www.decanterchina.com, il compratore dovrebbe accollarsi anche i 42 milioni di sterline di debito messe insieme dalle due realtà.
Una mossa che, spiega il ramo cinese della rivista inglese, sarebbe motivata dalla volontà di Cofco di concentrarsi soprattutto sui vini di importazione (e con il business sviluppato con Great Wall, anch’essa di proprietà di Cofco e tra i più grandi produttori di Cina, con 200 milioni di bottiglie ogni anni, che non verrebbe in alcun modo intaccato dalla cessione).
Anche se c’è chi sostiene che la mossa sia dovuta al sostanziale sconfitta della Junding Winery Co (tenuta di 400 ettari creata nel 2006 e che comprende campi da golf, cantine sotterranee, sale degustazione e negozi) nella competizione sull’enoturismo di alta gamma con la rivale Changyu, realtà del vino privata più importante della Cina, arrivata soprattutto dopo la stretta del Governo di Pechino contro la corruzione, che ha innescato una politica di austerity che ha colpito duramente tutto il business del vino di lusso nel Paese negli ultimi mesi ...

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