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Dopo l’andamento negativo vissuto tra il 2011 ed il 2013, la crisi profonda del 2014 e l’instabilità del 2015, il Liv-ex sembra aver ritrovato stabilità, e si prepara a chiudere un 2016 da record: crescita del 22,3% e 10 mesi consecutivi in attivo

Dal 2011 al 2013 il Liv-ex, il benchmark del mercato dei fine wines, ha vissuto grosso modo la stessa dinamica: il periodo di eccitazione che precede la campagna en primeur di Bordeaux fa viaggiare gli indici in territorio positivo nel primo trimestre, per poi vederli precipitare in campo negativo nei mesi successivi, chiudendo ogni anno in perdita. Il modello, poi, è stato capovolto nel 2014, quando non bastò la campagna en primeur per far rimbalzare in territorio il Liv-ex, alle prese, allora, con la crisi più lunga di sempre, tanto che il recupero, al contrario di quanto successo negli anni precedenti, arrivò solo negli ultimi mesi dell’anno, senza però salvare il 2014 chiuso, ancora, in negativo.
Rotti gli schemi, il 2015 ha visto un andamento decisamente irregolare, con l’indice che non ha fatto che salire e scendere di mese in mese, per poi trovare, dopo un lunghissimo periodo di instabilità, un lungo periodo di crescita, iniziato proprio negli ultimi mesi del 2015, e continuato poi nel 2016. Almeno finora, tanto che, se novembre confermerà il trend e dicembre non deluderà le aspettative, il 2016 potrebbe rivelarsi come l’anno del consolidamento, grazie ad una crescita, fin qui, del 22,3%, senza neanche un mese in territorio negativo (www.liv-ex.com).

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