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Dopo Milo Manara, Arthur Duff e Athos Faccincani, il progetto della Limited Edition de La Grola, il prestigioso cru della produzione di Allegrini, incontra, per l’etichetta 2013, l’arte astratta di Wassily Kandinsky, con l’opera Composition VI

Italia
La limited edition La Grola, per l’etichetta 2013, incontra arte di Kandinsky, consolidando il rapporto Allegrini e Museo Ermitage

Dopo l’opera di Milo Manara, che ha firmato l’annata 2010, Arthur Duff, che ha impreziosito la 2011, e Athos Faccincani, che ha interpretato la 2012, il progetto della Limited Edition de La Grola, il prestigioso cru della produzione di Allegrini, che nasce dalle uve dello storico vigneto dal quale si narra abbia avuto origine l’uva corvina, vitigno autoctono della Valpolicella, incontra, per l’etichetta 2013, l’arte astratta di Wassily Kandinsky, con l’opera Composition VI. Una scelta con cui la griffe dell’Amarone celebra i 150 anni dalla nascita dell’artista russo, consolidando il rapporto che lega Allegrini al mondo dell’arte, sulla scia delle esperienze compiute con la Fondazione Solomon R.Guggenheim e con il Museo Statale Ermitage (www.allegrini.it).
Simbolo della riscoperta della viticoltura in collina, il reimpianto del vigneto La Grola, firmato da Giovanni Allegrini, ha dato inizio ad una rivoluzione agronomica e viticola in Valpolicella, e gettato le basi per l’ascesa e l’affermazione di questo territorio come zona produttrice di grandi vini rossi. Frutto di una viticoltura naturale, il vigneto gode di un microclima unico, in cui l’influenza mitigatrice del vicino Lago di Garda e la costante ventilazione garantiscono la sanità delle uve, permettendo scelte viticole e produttive eco-sostenibili.
“Quando l’Ermitage mi propose Composition VI di Kandinsky - racconta Marilisa Allegrini, alla guida della griffe dell’Amarone - l’emozione fu davvero grandissima. Mi si consentiva di associare il dipinto di uno dei più grandi artisti russi del novecento a La Grola, vino simbolo della Valpolicella, ma soprattutto testamento spirituale dell’attività di mio padre. Ciò mi rendeva felice, ma mi caricava anche di un’importante responsabilità. A differenza delle opere degli anni scorsi, create appositamente per La Grola e frutto di un continuo scambio di idee tra la mia famiglia e gli artisti scelti, qui sono emerse come illuminanti le parole di Kandinsky ed il parallelismo con il lavoro di mio padre. In entrambi i casi - conclude Marilisa Allegrini - regna un groviglio di emozioni: la visione del futuro che si realizzerà, il timore di non finire l’impresa, la scossa interiore capace di trasformare in un solo attimo il disordine in bellezza. Composition VI e La Grola si nutrono della stessa luce”.

Focus - L’artista Wassily Kandinsky
Wassily Kandinsky (Mosca 1866, Neuilly-sur-Seine 1944) è fra i grandi creatori della pittura astratta. Dopo le sperimentazioni di Monaco che allora si avviava a divenire una delle capitali della Jugendstil, espone nel 1902 con la Secessione di Berlino e realizza acquerelli astratti con predominanti il rosso e l’azzurro, colori capaci di limitarsi o esaltarsi a vicenda. L’artista progressivamente affronta la pittura astratta attraverso tre gruppi di opere che, anche nel nome, indicano il legame di Kandinsky con la musica: impressioni, improvvisazioni e composizioni. Composition VI è del 1913. La pubblicazione de Lo Spirituale nell’arte, dove è teorizzato che il rapporto fra forma e colore sta alla base dell’astrazione, lo consacra come teorico e lo consegna alla fama internazionale. Allo scoppio della prima guerra mondiale torna in Russia e con la Rivoluzione d’Ottobre lo troviamo Commissario del Popolo per l’Educazione ed impegnatissimo nella riforma delle Scuole d’Arte. Negli anni venti è di nuovo in Germania e lavora, come insegnante di decorazione murale al Bauhaus, prima a Weimar, poi a Dessau. Amicissimo in questo fecondo periodo di Paul Klee, è costretto dal nazismo a lasciare il paese e trasferirsi a Neuilly-sur-Seine, un sobborgo di Parigi, dove muore nel 1944.

Focus - La Grola 2013: caratteristiche della vendemmia
L’annata 2013 è stata caratterizzata da un andamento climatico decisamente favorevole a chi ha saputo operare con impegno e professionalità in vigneto. Sono presenti tutte le caratteristiche per avere una vendemmia tra le migliori degli ultimi anni: le uve hanno avuto una maturazione graduale, avvenuta soprattutto ad opera della luce più che dal calore e questo ha favorito la sintesi di elevati elementi qualitativi come l’accumulo di sostanze polifenoliche nelle uve a bacca rossa. Fondamentali sono stati i mesi di luglio e agosto, caratterizzati da temperature alte con escursioni termiche tra giorno e notte, molto importanti per una maturazione ideale. Il clima nel periodo vendemmiale, in settembre e ottobre, è stato prevalentemente buono anche se si sono intervallati giorni di pioggia abbondante.

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