Dopo un 2003 all’insegna della staticità economica e dell’abbassamento dei consumi familiari, il 2004 sarà, per il mercato del vino, un anno migliore. Ed è una leggera ripresa dell’economia internazionale la motivazione principale che spinge i vignaioli italiani a credere in un lento sviluppo del mercato e in un aumento delle vendite in Italia e all’estero. Emerge da un’inchiesta condotta da www.winenews.it, uno dei siti web più seguiti di informazione sul vino, che ha voluto scoprire quali sono, secondo un campione di 50 aziende vitivinicole, le tendenze sull’andamento del settore. Lasciando alle spalle tutto ciò che ha contrassegnato lo scenario economico negli ultimi tre anni, il 2004 sembra quindi in procinto di generare nel mercato del vino italiano un aumento nelle vendite, soprattutto nel secondo semestre, grazie alla ripresa prevista dei consumi delle famiglie di circa un +0,6% (nel 2003 c’è stata invece una leggera, ma pur significativa flessione, di -0,8%).
Stando all’inchiesta, l’atteggiamento degli imprenditori di vino in Italia è fiducioso: per il 65% sono certi che nel 2004 il loro fatturato aumenterà del 10-15 % sul 2003, anno in cui l’andamento generale, a sua volta, ha visto una piccola crescita sul 2002 del 5-8%; ma c’è anche un 25% di aziende vinicole che, invece, vedono addensarsi nuvole sul settore, con una conseguente diminuzione del 15%. Ma l’atteggiamento ottimista per il 2004 è comunque confermato dal 90% dei produttori, i quali credono in una ripresa economica in grado di generare una maggiore domanda interna ed estera, determinando così un profilo di vendite maggiore.
Questa tendenza, per il 70% delle aziende vinicole che ha risposto al sondaggio, ha avuto già inizio dal giugno 2003, quando la percentuale di export - in particolar modo negli Usa, Germania, Svizzera, Canada (seguiti da Regno Unito e Belgio) - è aumentata decisamente, accrescendo in media del 30% il fatturato aziendale, molto contratto nel primo semestre 2003. Ma, oltre al rafforzamento dell’export e della domanda nazionale, però, c’è anche chi indica come fattori di affermazione per il 2004 un maggior aumento del listino prezzi, dovuto in parte al tasso di inflazione generale, a una maggiore disponibilità di prodotto, a una maggiore attività promozionale, oltre che a un maggiore impegno commerciale.
Secondo la maggior parte degli imprenditori (quasi l’80%), il 2004 continuerà a seguire la scia avviata nel secondo semestre 2003 nella scelta del canale di vendita, sia all’estero che in Italia, e cioè quella che mira a distribuire le vendite ai settori del commercio specializzato (per circa il 43%): dalle enoteche alle gastronomie, fino ai negozi di prodotti tipici, ai ristoranti (38%), seguiti, in ordine decrescente, dai bar (12%) e dagli hotel e Gdo (7%). Il 2004, per oltre la metà degli imprenditori (70%), determinerà inoltre un miglior posizionamento della propria azienda sul mercato rispetto ai competitors, e permetterà a buona parte di essi di ampliare la propria quota di mercato; solo per un 20% i prossimi mesi non saranno altro che una conferma di quanto avvenuto nel 2003 e, solamente per un 5%, le previsioni potranno essere peggiori, a causa di una minore disponibilità di prodotto, della scelta di una nuova rete commerciale o di problemi legati alle valute.
Il 2004 dovrebbe, quindi, far prevedere buoni frutti alle imprese vitivinciole italiane. Non solo: la tendenza che emerge dall’inchiesta di www.winenews.it è sicuramente positiva, confermata anche dal grado di interesse verso il “nettare di Bacco” da parte di un target molto esteso di giovani consumatori, educati ad un consumo “culturale” del vino: complici la moda dei wine bar e delle enoteche, la diffusione di riviste specializzate, il proliferare in grandi e piccoli centri di corsi dedicati alla degustazione, sono sempre più numerosi gli under 30 e le donne (segmento in forte ascesa), che si accostano al vino con passione ed intelligenza. L’auspicio è che questo interesse diffuso finisca per riverberarsi sul mercato, dando al comparto del vino quella piccola “scossa” che servirà a farlo ripartire dopo la stasi degli ultimi tempi.
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