Dopo un 2022 da “Grande Slam”, con 102,7 milioni di bottiglie prodotte (+0,5% sul 2021 e +22% sul periodo pre-Covid) tra Asti Spumante (+11% a 67 milioni di bottiglie) e Moscato d’Asti (36 milioni di bottiglie, -14%, a causa della contrazione del mercato Usa che pesa per la metà del totale), l’Asti Spumante, pilastro di una denominazione che esporta il 90% della sua produzione (e che ha fatto +42% in Russia, nonostante la guerra, e +11% in Italia), dopo aver chiuso le esportazioni 2022 a +16,2% in valore (168 milioni di euro) e +8,3% a volume, ora “va a rete” agli Internazionali Bnl d’Italia, di scena dall’8 al 21 maggio, a Roma, di cui sono Asti Spumante e il Moscato d’Asti saranno gli “official sparkling wine”.
Con un rapporto tra le bollicine piemontesi ed il grande tennis che si fa sempre più intenso. “È un rapporto consolidato, quello tra il nostro consorzio e il tennis, che già ci ha visto come “silver partner” delle scorse due edizioni delle Nitto Atp Finals, l’atto conclusivo della stagione tennistica in cui a Torino si sono sfidati i migliori otto giocatori al mondo. È nostra intenzione proseguire su un percorso di presenza che si sta rivelando molto positivo, sia per il carattere internazionale degli eventi che per il target degli appassionati di tennis”, ha commentato Lorenzo Barbero, presidente del Consorzio Asti Docg, che riunisce 1.013 aziende, divise tra 50 case spumantistiche, 778 aziende viticole, 153 aziende vitivinicole, 17 aziende vinificatrici e 15 cantine cooperative.
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