C’è Antinori, azienda-immagine dell’eccellenza enologica toscana nel mondo, al primo posto nella classifica delle cantine migliori d’Italia. Nella hit parade dei produttori più convenienti si piazza per prima la Cantina La Vis, una delle realtà vitivinicole più grandi ed importanti del Trentino, e il “vino dei sogni” degli appassionati italiani è il leggendario Sassicaia, supertuscan prodotto a Bolgheri dal Marchese Incisa della Rocchetta. Questi i risultati di un sondaggio di www.winenews.it - il sito italiano di informazione sul vino - che ha chiesto ai suoi oltre 8.500 enonauti iscritti quale fosse il produttore top del nostro Paese, quale la cantina con il miglior rapporto qualità/prezzo e quale il “vino dei sogni”, a prescindere dal costo.
E se Antinori vince la palma di migliore cantina d’Italia (27% dei voti), i 2.352 enonauti che hanno risposto al sondaggio on line hanno votato anche per Angelo Gaja (24%), il re del Barbaresco, Biondi Santi (18%), la griffe storica del Brunello, Ornellaia, celebre tenuta di proprietà delle famiglie Mondavi e Frescobaldi, Castello Banfi di Montalcino, una delle aziende leader dell’enologia italiana. A seguire Feudi di San Gregorio, Arnaldo Caprai, Bellavista, Ca’ del Bosco, La Spinetta, Planeta, Voerzio e Jermann. Ma www.winenews.it ha voluto indagare anche su un altro aspetto importante, quello del prezzo: in un periodo contrassegnato da aumenti generalizzati, dovuti soprattutto al “caro-euro”, il vino non è sfuggito a pesanti ritocchi verso l’alto dei listini. Il risultato è che sempre più il mondo del vino italiano si divide tra mito e realtà: da una parte svettano, spesso inarrivabili, quelle bottiglie-gioiello che tutti sognano e di cui tutti parlano, ma che in realtà solo un’élite ristretta di appassionati si possono permettere.
Dall’altra - come dimostra anche una recente indagine dell’Osservatorio del Salone del Vino di Torino - la maggior parte dei consumatori di vino in Italia (24 milioni, di cui 16 milioni fanno uso di vino quotidianamente e 8 milioni saltuariamente) si orientano verso prodotti più economici, magari dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. In questa speciale lista di cantine, votata dagli enonauti con un occhio al bicchiere ed uno al portafoglio, a seguire la trentina La Vis (35%), ci sono Settesoli (Mandrarossa) (18%), grande ed affermata cantina cooperativa siciliana, Cantina Produttori San Michele Appiano (13%), una delle migliori realtà cooperative dell’Alto Adige, Di Majo Norante, piccola e raffinata cantina del Molise, Planeta, giovane e pluripremiata azienda siciliana. Ed ancora Castello Banfi, Produttori di Barbaresco, Antinori, Falesco, Zonin e Rocca delle Macie. Da segnalare che Antinori, Castello Banfi e Planeta sono presenti sia nella top ten delle cantine migliori d’Italia, sia in quella dei produttori dal miglior rapporto qualità/prezzo.
Ma il vino è anche sogno, e gli enonauti non se lo dimenticano: ci sono etichette-mito che ogni cultore del buon bere vorrebbe avere in cantina o ordinare al ristorante, anche se non sempre questo è possibile. Magari si tratta di griffe bevute solo poche volte nella vita, che hanno conquistato un posto speciale nel cuore degli eno-appassionati. Nella hit parade dei sogni primeggia il Sassicaia della Tenuta San Guido (32%), lo seguono a ruota l’Ornellaia della Tenuta dell’Ornellaia ed il Masseto della Tenuta dell’Ornellaia (entrambi 19%), poi il Barbaresco di Angelo Gaja (11%). A seguire il Siepi di Castello di Fonterutoli, il Trebbiano d’Abruzzo di Edoardo Valentini, il Barolo “Monfortino” di Giacomo Conterno, l’Amarone della Valpolicella “Vigneto Monte Lodoletta” Dal Forno, il Sagrantino di Montefalco “25 Anni” Arnaldo Caprai, il Granato Foradori, il Montepulciano d’Abruzzo “Villa Gemma” Masciarelli, il Collio Ribolla di Gravner.
Ma chi sono gli enonauti di Winenews? Ecco il loro identikit: prevalentemente maschi (82%), il 54% di loro ha un’età compresa tra i 30 e i 45 anni (a seguire, il 26% tra 18 e 30 anni ed il 17% tra 45 e 60 anni). Hanno un elevato titolo di studio (l’85% possiede il diploma di scuola media superiore o la laurea), e godono di un livello socio-economico medio alto (dirigente, imprenditore, bancario, avvocato, commercialista, ingegnere, medico, architetto, giornalista, commerciante, ecc.). Sono un target di consumatori informati, che leggono le guide e le riviste specializzate, hanno una buona capacità di spesa e si possono permettere ottime (e costose) bottiglie: ma non si fanno abbagliare dalle griffe e dall’immagine e, a seconda della situazione, coltivano il gusto della scoperta scegliendo i prodotti con il miglior rapporto qualità/prezzo. Così chi di vino se ne intende davvero ama avventurarsi per territori inesplorati o poco battuti: lasciando perdere la griffe a tutti i costi, il raffinato cultore del buon bere preferisce sempre più orientarsi su nomi non scontati, che oltre ad essere buoni, hanno spesso il vantaggio di costare molto meno.
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