02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

È l’Amarone della Valpolicella Classico Serègo Alighieri Vaio Armaron 2008 che la griffe Masi produce dai vigneti della famiglia Serego Alighieri, discendenti diretti di Dante, il primo nome italiano (n. 8) nella “top 100” di “Wine Spectator”

Italia
Amarone della Valpolicella Classico Serègo Alighieri Vaio Armaron 2008 di Masi al n. 8 della Top 100 2015 di Wine Spectator

È l’Amarone della Valpolicella Classico Serègo Alighieri Vaio Armaron 2008 che la griffe Masi produce dai vigneti della famiglia Serego Alighieri, discendenti diretti di Dante, il primo nome italiano nella “top 100” di “Wine Spectator”, che oggi ha svelato la posizione n. 8, assegnata al vino veneto, e n. 7 (dove c’è il Pinot Noir Martinborough Kupe Single Vineyard 2013 della cantina Escarpment, dalla Nuova Zelanda) di una delle classifiche più attese del vino mondiale.
Domani le posizioni n. 6 e n. 5 (http://2015.top100.winespectator.com), e chissà se ci saranno altre buone notizie per il Belpaese (ieri svelate la posizione n. 10, occupata dal Vin de Constance 2009 di Klein Constantia, dal Sudafrica, e la n. 9 con il Clos Fourtet St. Emilion 2012, da Bordeaux, in Francia).

La nota di Masi Agricola: “è il miglior risultato di sempre per un vino veneto; l’Amarone Masi in Top 10 by Wine Spectator”
Il Vaio Armaron Serego Alighieri 2008, Amarone Classico di Masi, è la prima etichetta veneta ad entrare nella “Top 10” della classifica Wine Spectator, la più attesa del vino mondiale. Lo ha svelato oggi la celebre rivista di settore, che nella speciale classifica dei migliori 100 vini al mondo ha assegnato l’ottava posizione al prodotto emblematico dell’azienda della Valpolicella, con 95/100.
“È la prima volta che un vino Veneto - ha detto il presidente di Masi Agricola, Sandro Boscaini - entra nell’olimpo dei migliori dei 10 migliori al mondo. È la dimostrazione del valore potenziale del nostro territorio e del suo vino più storico e rappresentativo: un prodotto unico troppo spesso svilito da politiche di produzione (o meglio, di sovrapproduzione) e di commercializzazione orientate verso il basso”.
“Questo traguardo - ha concluso Boscaini - conferma come la nostra terra sia naturalmente vocata all’alta qualità, che non ammette compromessi”.
Alison Napjus, senior editor di Wine Spectator, la rivista più autorevole al mondo, descrive così il Vaio Armaron Serègo Alighieri 2008 di Masi: “un rosso elegante, impeccabilmente bilanciato, tannini scolpiti e sapori finemente amalgamati di amarena, prugna, tabacco secco, cioccolato fondente e spezie legnose. Una vena ricca di note minerali orchestrano il finale. Da bere ora fino al 2035”.

Focus - Il ritratto: la Masi Agricola
Masi Agricola, produttore leader di Amarone, propone vini di pregio delle Venezie, utilizzando uve e metodi autoctoni, con costante aggiornamento tecnologico. È ovunque riconosciuta la sua expertise nella tecnica dell’Appassimento (le uve riposano per un lungo periodo su graticci di bambù per concentrare aromi e gusti nel vino), che usa per la produzione dei suoi cinque Amaroni (la gamma più ampia e qualificata proposta al mercato internazionale) e altri vini emblematici come il Campofiorin.
La storia di Masi Agricola è la storia di una famiglia e dei suoi vigneti a Verona, nel Veneto. Il nome deriva dal “Vaio dei Masi”, la piccola valle acquisita alla fine del XVIII secolo dalla famiglia Boscaini, tuttora proprietaria. L’azienda si è allargata con acquisizioni successive nelle migliori aree storiche di produzione delle Venezie. Tra gli altri, gestisce i più storici vigneti della Valpolicella, quelli dei conti Serego Alighieri, che, dal 1353, appartengono ai discendenti del poeta Dante. Ha sviluppato progetti in Toscana, in collaborazione con Serego Alighieri, in Argentina ed a Rovereto (Trento), in collaborazione con la storica azienda dei Conti Bossi Fedrigotti. Oggi è un’azienda internazionale, che esporta i suoi vini in 97 Paesi del mondo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli