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È l’Asti Docg l’ultima vittima dell’Italian Sounding. Scoperta una società ucraina che aveva tentato di creare un’altra società con il nome “Asti Consortium”, grazie a un prestanome dell’Astigiano. A denunciare la truffa il Consorzio di tutela

È l’Asti Docg l’ultima vittima dell’Italian Sounding. Scoperta una società ucraina “che aveva tentato di creare un’altra società con il nome “Asti Consortium”, tramite un prestanome trovato proprio nell’Astigiano”. A denunciare la truffa è stato proprio il Consorzio di tutela dell’Asti docg.

“L’operazione - ha spiegato il direttore del Consorzio Giorgio Bosticco - è stata bloccata a seguito di una segnalazione. Le imitazioni - spiega Bosticco - non solo rovinano un mercato, abbassando i prezzi, ma portano a conoscere un prodotto scadente abbinato al nostro nome”.

Ogni anno vengono prodotte circa 100 milioni di bottiglie di Asti. Circa 20 milioni di bottiglie di Moscato d’Asti raggiungono gli Usa, “dove imperversa la “Moscato mania” - ha detto Bosticco - milioni di bottiglie di Asti Spumante, invece, raggiungono il mercato russo, dove viene considerato un prodotto di lusso. Il giro d’affari annuo dell’Asti docg è di oltre 400 milioni di euro. Tra le prossime iniziative in programma - ha concluso Bosticco - abbiamo programmato alcuni incontri promozionali proprio in Ucraina, dove hanno provato ad imitarci, per far conoscere e apprezzare il nostro vero prodotto”.

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