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VINO E AFFARI

È sempre “Risiko” nel “vigneto Italia”: non si fermano mai i passaggi di mano di vigne e cantine

Genagricola compra 2 ettari vitati nel Monferrato, Tenuta Sette Cieli 5 di vigneto nella Doc Bolgheri, Hofstätter 4,5 in Trentino
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Bolgheri, vigneti verso il mare

Il “vigneto Italia” è come una grande mappa di un “Risiko” che non si ferma mai. E così, qualche giorno fa, come anticipato da WineNews, Genagricola, la holding agroalimentare di Generali Italia, maggior azienda agricola italiana con i suoi 13.000 ettari coltivati, “case history” tra le più importanti tra i player delle assicurazioni e della finanza ad aver investito “nella terra”, ha acquisito altri due ettari di vigneto nel Monferrato (ad arricchire il già importante patrimonio di 900 ettari vitati con 7 aziende vitivinicole in Italia, con i marchi Borgo Magredo, Bricco dei Guazzi, Costa Arènte, Gregorina, Poggiobello, Solonio, Tenuta Sant’Anna, Torre Rosazza, Vineyards V8+, e 1 in Romania, Dorvena), destinati alla produzione dell’Albarossa, raro vitigno autoctono ottenuto nella prima metà del ‘900 dall’ampelografo Dalmasso incrociando piante di Barbera e Nebbiolo di Dronero, e su uno dei vini principe del Monferrato la Barbera Superiore, nella strategia di rilancio di Bricco dei Guazzi.
Di oggi, invece, le notizie di altri due affari in territori importanti. La prima riguarda la Doc Bolgheri, uno dei territori più prestigiosi d’Italia (e che di recente ha visto aumentare il proprio potenziale viticolo aggiungendo 190 ettari ai 1.370 rivendicati in precedenza, ndr), dove la Tenuta Sette Cieli, realtà di Castagneto Carducci (ma fino ad oggi con vigneti di proprietà fuori dalla denominazione, a Monteverdi Marittimo, nelle colline sopra Bolgheri, ndr), ha acquisito 32 ettari di terreno, di cui 5 a vigneto. Un investimento importante (un ettaro di vigneto a Bolgheri Doc, da stime WineNews, viaggia tra i 400.000 ed i 500.000 euro ad ettaro, ndr), e che, di fatto, segna un nuovo ingresso nel Consorzio bolgherese. “Entrare a far parte del Consorzio per la tutela dei vini Doc Bolgheri ci rende orgogliosi e consapevoli della responsabilità che comporta. Abbiamo lavorato per tanti anni accanto a questa prestigiosa Doc e ora siamo raggianti per quest’opportunità di iniziare un cammino comune”, spiega Ambrogio Cremona Ratti, titolare dell’azienda.
Continua ad investire in trentino, invece, la cantina altoatesina Hofstätter che, come riporta “Il Sole 24 Ore Radiocor Plus”, ha acquisito, 4,5 ettari, che si aggiungono ai 7,5 già acquisiti nel 2017, per un investimento complessivo di 2 milioni di euro, che portano il totale della cantina a 58 ettari, di cui 13 in Trentino, 40 in Alto Adige e 4,7 in Germania sulle sponde del fiume Saar dove nel 2014 rilevò l’azienda “Dr. Fischer”. specializzata in Riesling. Con l’operazione su Maso Michei in Trentino, dunque, Hofstätter integrerà la propria gamma di prodotti (e che vedono anche Lagrein e Pinot bianco) con Sauvignon e Müller Thurgau. “In particolare da quest’ultimo - ha dichiarato a Il Sole 24 Ore Radiocor il titolare Martin Foradori Hofstätter - in futuro potremmo anche produrre uno spumante TrentoDoc”.
Una case history particolare, quella di Hofstätter, in controtendenza ad un mercato fatto, per molti, soprattutto di export, visto che, spiega ancora Martin Foradori Hofstätter, la cantina vende in Italia il 90% “delle nostre 850.000 bottiglie per un giro d’affari che lo scorso anno è stato di 9,44 milioni di euro”.

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