L’ennesima fatica di Oscar Farinetti, l’Eataly più grande del mondo, che sta prendendo forma all’Air Terminal della Stazione Ostiense di Roma (un’opera inutilizzata fin dalla sua creazione, nel 1990), è ormai realtà. Entro giugno, i 16.000 metri quadrati del nuovo store, che ospiteranno 5.000 prodotti agroalimentari di qualità, 18 ristoranti monotematici, 40 aree didattiche e 8 aule in cui si svolgeranno lezioni e corsi sull’agroalimentare italiano, saranno pronti ad accogliere 20.000 visitatori al giorno, tra cittadini romani e turisti che, dopo aver visitato i luoghi della storia e dell’arte romana, dal Colosseo al Pantheon, avranno modo di scoprire la ricchezza enogastronomica del made in Italy.
Una novità che, oltre a dare lustro ad un’intera città, ed in particolare al quartiere più dinamico della Capitale, Ostiense, dà finalmente un senso all’opera progettata, per i mondiali di calcio del 1990, dall’architetto postmoderno Julio Lafuente, in cui troveranno lavoro 500 giovani, perché dal wine & food, settore anticiclico per eccellenza, possono arrivare le soluzioni alla crisi che non riescono a dare gli altri settori economici.
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