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ESPANSIONE

Eataly guarda al 2023 con due nuove aperture nel cassetto, a New York e Toronto

Per la catena del made in Italy agroalimentare di qualità, fondata da Oscar Farinetti, più di 40 punti vendita in Italia e nel mondo
APERTURE, Eataly, NEW YORK, OSCAR FARINETTI, TORONTO, Non Solo Vino
Eataly Downtown a New York

Dopo la rivoluzione societaria, che alla fine dell’estate ha portato Investindustrial, la holding della famiglia Bonomi, ad assumere il controllo del 52% di Eataly, la catena di supermercati del made in Italy agroalimentare di qualità lanciata da Oscar Farinetti nel 2007 a Torino, che oggi conta più di 40 punti vendita in Italia e nel mondo, e un fatturato 2022 stimato in 600 milioni di euro (nel 2021, in piena pandemia, fu di 464 milioni di euro, ndr), non si fermano i piani di sviluppo. Che, nel 2023, porteranno a due nuove aperture Oltreoceano.

New York è pronta ad ospitare il suo terzo Eataly: Eataly Lafayette, che sorgerà su una superficie di 1.700 metri quadrati nel Financial District, proprio a metà strada tra Eataly Flatiron, sulla 5th Avenue, inaugurato nel 2010 e diventato una delle attrazioni più visitate della Grande Mela, e Eataly Downtown, aperto nel 2016. A Toronto, invece, Eataly aprirà il suo secondo store, dopo quello inaugurato nel 2019, all’interno di CF Sherway Gardens, uno dei principali centri commerciali della parte occidentale della città canadese, e si svilupperà su 2.400 metri quadrati complessivi.

Attualmente, Eataly è presente in ben 13 Paesi nel mondo: Italia (Bologna, Firenze, Genova, Milano, Monticello d’Alba, Piacenza, Pinerolo, Roma, Fiumicino, Torino, Trieste e Verona), Germania (Monaco), Stati Uniti (New York, Chicago, Boston, Los Angeles, Las Vegas, Dallas e Silicon Valley), Brasile (San Paolo), Svezia (Stoccolma), Turchia (Istanbul), Francia (Parigi), Giappone (Tokyo, Osaka e Yokohama), Corea del Sud (Seoul e Seongnam), Emirati Arabi Uniti (Dubai), Qatar (Doha), Arabia Saudita (Riyadh), Gran Bretagna (Londra) e Canada (Toronto), mentre il punto vendita di Mosca è stato chiuso poche settimane dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo.

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