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Economia / Corriere Della Sera

Giancarlo Aneri: faccio del mio meglio ... Come tutte le cose indovinate «è», il marchio dell’olio, del vino e del caffè ormai famosi in tutto il mondo, è nato a tavola davanti a un buon bicchiere di prosecco. Buona la cucina, simpatica la compagnia, blasonata la paternità: Luciano Benetton, il figlio Alessandro, Giancarlo Aneri - l’attuale patron assoluto - e Oliviero Toscani che in un primo momento insisteva per un più prosaico «gnam gnam». Da allora sono passati quasi dieci anni e l’«è group» ha fatto molta strada ... Dietro al successo dell’«è group» c’è la sapiente regia di Giancarlo Aneri, presidente e autore della filosofia del gruppo, che nel ’92, smessi i panni di super manager per la casa vinicola trentina Ferrari, decise di fare l’imprenditore. «Allora scelsi di puntare innanzitutto sulla qualità, perché altrimenti il marchio non avrebbe avuto un grande significato - racconta con entusiasmo Aneri - quindi prodotti di nicchia, ma molto buoni, da commercializzare preferibilmente all’estero, dove il made in Italy ha sempre un grande credito». Ma la grande trovata di Aneri è stata quella di rivolgersi al mercato dell’alta ristorazione e dell’hotellerie di lusso. Molti tra i grandi alberghi e ristoranti importanti nelle maggiori capitali europee hanno in lista un suo prodotto come il prosecco oppure l’oliera «è» con il famoso trittico di «è olio umbro», «è olio toscano», «è olio ligure». Non fanno eccezione i ristoranti Maxim a Parigi e l’Hotel Savoy a Londra (quello dei banchetti più prestigiosi), che ha appena ordinato circa duemila casse di prosecco Aneri, per un totale di diecimila bottiglie. Poi ci sono le caffetterie, per la maggior parte distribuite nel nord Europa grazie a un accordo con il gruppo di Reinhard Reltermayer. Ma l’instancabile Aneri, affiancato dal figlio Alessandro, vuole anche conquistare il suo paese; quindi, oltre a fornire i migliori alberghi e locali (Florian e Harris Bar a Venezia, Principe di Savoia a Milano, Hotel de Russie a Roma e persino la prima classe di Air Dolomiti) entro il 2003 aggiungerà alla caffetteria di Padova altre sei tra Firenze, Genova e Bologna, mentre un grande container con seimila chili di caffè è già in viaggio alla conquista del mercato giapponese. Ma la storia non è finita qui, avendo Aneri padre anche la passione per le letture e il buon giornalismo, con la complicità di Indro Montanelli, Enzo Biagi e Giorgio Bocca (suoi vecchi amici trentennali) da qualche anno ha istituito anche un premio giornalistico per incoronare quella che lui definisce senza paura «l’essenza del giornalismo». Ettore Mo, Natalia Aspesi, Curzio Maltese, Gianantonio Stella, Paolo Rinaldi, Gianni Riotta e per il 2002, lo scorso 21 febbraio, Francesco Tullio Altan sono i vincitori del premio che naturalmente non può chiamarsi altro che «è giornalismo».

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