02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Economia / La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Parola d’ordine: puntare sui bianchi ... Parola d’ordine: puntare sul bianco. Storicamente il vino rosso ha sempre goduto, nell’immaginario collettivo, di una migliore considerazione: più strutturato, più tradizionale, più legato al territorio, più salutistico, più legato ai cibi “importanti”, più caro. Ma con la crisi dei consumi, dei prezzi e con le giravolte della moda e dei gusti, il bianco è tornato di moda, e non più solo nella versione da aperitivo (l’eterno frizzantino, spesso causa di acidità di stomaco) ma nella versione nobile: fermo, senza bollicine, giustamente acido, qualche volta barricato (con giudizio). Importanti segnali arrivano da oltre Oceano. I consumatori americani tradiscono i vini rossi e trasferiscono le loro preferenze verso i bianchi italiani. Una tendenza, in atto già nel 2003, che è confermata dall’andamento dei consumi di vino italiano nel primo quadrimestre 2004: sostanzialmente stabili per i rossi, +5% per i bianchi del Belpaese. E’ un discorso di tendenza, ma anche di costi: il rosso è un vino essenzialmente da meditazione e di alto costo; il bianco di qualità, di cui c’é una positiva rivalutazione, riesce a mantenere i prezzi più contenuti e, in un momento di contingente difficoltà per le tasche dei consumatori, si tratta di scelte comprensibili”. In ogni caso quello Usa rimane sempre il primo mercato per i vini italiani. “E continuerà ad essere punto privilegiato per i nostri vini - spiega il direttore generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli - anche nei prossimi mesi e certamente per i prossimi anni. Le prospettive sono, infatti, buone per il mantenimento delle quote di mercato. Ma se vogliamo continuare a competere sui grandi numeri dobbiamo puntare su pochi cavalli di battaglia poiché il discorso di nicchia va bene per i mercati vicini, ma non di certo per mercati vasti come quello asiatico o negli Stati Uniti”. E a vantaggio dei bianchi arriva anche l’indicazione obbligatoria dell’annata in etichetta per tutti i vini italiani a denominazione di origine. E’ la proposta del governo per la riforma della legge 164/1992 sulla classificazione dei vini. Martelli plaude:”E’ un nostro cavallo di battaglia che garantirà soprattutto quei vini, come i bianchi, che fondano le loro caratteristiche qualitative nella fragranza, nella freschezza e nella necessità di essere consumati nel giro di poco tempo”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024