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Innovazione - Cavatappi e vecchi turaccioli? E' l'ora di twister & microchip ... Aprire una bottiglia di vino di qualità senza cavatappi? Tappi col microchip per memorizzare dati e magari la ‘storia’ della bottiglia? Packaging hi-tech che sposano grandi rossi. Non si contano più le tecnologie applicate all’enologia di qualità. A Vinitaly se ne sono visti alcuni esempi.
Donatella Cinelli Colombini, raffinata produttrice di Brunello ‘al femminile’, Chianti e grandi rossi tra Montalcino, Trequanda e la Val d’Orcia (www.cinellicolombini.it), dopo aver sovvertito il principio "grande vino grande prezzo", distrugge un altro tabù: il rito del cavatappi. Per prima lancia in Italia un brevetto californiano, un twister, cioè una capsula con vite infilata nel sughero che estrae il tappo con una semplice rotazione. Il vino col twister è il neonato “Drago e le 7 colombe”, uvaggio di Sangiovese, Alicante e Merlot, ideato dall'enologo Carlo Ferrini, affinato per un anno e mezzo in botticelle di rovere francese nei sotterranei dell’antica Fattoria del Colle a Trequanda. Una bottiglia importante, in vendita dal 2006 ad un prezzo di circa 16 Euro, destinata alle coppie di wine-lover per un consumo casalingo, ma anche ai corner di qualità della grande distribuzione con un packaging monoconfezione trasparente. Un vino trasgressivo e di alta gamma, ma con un prezzo più che abbordabile, destinato alle case di consumatori giovani e non ai ristoranti.
“La capsula poi - dice la fondatrice del Movimento turismo del vino - si rivela un sistema semplice e assai utile anche per i picnic, i viaggi, in barca, in aereo ecc.” Chi invece ha puntato sull’elettronica è la griffe umbra Arnaldo Caprai, la maison del Sagrantino di Montefalco. Si chiama SmartCorq il rivoluzionario tappo che si può leggere, scrivere e cancellare. E’ stato inventato e brevettato dalla Lab Id, azienda hi-tech di Bologna ed è dotato di un sofisticato microchip che consente futuristiche applicazioni, utili sia ai produttori che agli eno-appassionati. La Caprai è la prima cantina in Italia ad adottarlo in via sperimentale per una linea da collezione dei propri vini, la Contemporare (www.contemporare.it), composta da una speciale selezione di bottiglie. Grazie ad un transponder, una microscopica porzione di silicio di un millimetro quadrato - la dimensione di una capocchia di spillo - inglobato all’interno di un tappo di materiale sintetico, sarà possibile immagazzinare una mole di dati specifici per ogni singola bottiglia: da quelli sulla vendemmia a quelli sul produttore, dai consigli per i giusti abbinamenti alle ricette, passando persino per poesie o racconti. Ma, aggiunge Marco Caprai “potranno essere memorizzati, nel caso di bottiglie particolarmente pregiate, anche i nomi dei precedenti proprietari del vino”.

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