Calano sul 2022 le scorte nelle cantine italiane, per effetto di una delle vendemmie più scarse di sempre, la 2023, che, in attesa dei dati definitivi, vedrà la produzione attestarsi su 38-40 milioni di ettolitri, in calo de -20/-24% sul 2022, secondo Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini (Uiv). Ma, nonostante questo, in botti, tini, barricaie e cantine del Belpaese, le giacenze restano elevate, mettendo insieme oltre 59,2 milioni di ettolitri di vino. Così recita l’ultima edizione di “Cantina Italia” by Icqrf, con i dati aggiornati al 31 dicembre 2023. Con un saldo negativo, sullo stesso dato 2022, di -8,7% per i vini, del -32,5% per i mosti, e del -57,6% per i vini nuovi ancora in fermentazione.
Un bollettino che, come i precedenti, racconta, dunque, di scorte in calo, ma elevate, e di una sostanziale “immobilità” nella distribuzione delle giacenze stesse.
Il 59,3% del vino è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto. Il 55,3% è Dop, il 26,7% a Igp, ed il resto tra vini varietali e da tavola, e con 20 tra Dop e Igp, sulle 526 totali in Italia, che assommano il 58,7% del giacenze. Con il Prosecco Doc che mette insieme 6,1 milioni di ettolitri, il 12,7% dei vini Dop e Igp detenuti in Italia, davanti all’Igt Puglia con 2,3 milioni di ettolitri, e a seguire, tra gli 1,7 dell’Igt Salento e della Doc Sicilia e i 1,2 milioni di ettolitri del Chianti Docg, vengono Doc delle Venezie, Igt Toscana, l’Igt Veneto, l’Igt Terre Siciliane, il Montepulciano d’Abruzzo e l’Igt Rubicone. Mentre ta i 932.176 ettolitri del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e di 531.023 del Valpolicella Ripasso, sono compresi il Chianti Classico Docg, l’Igt Veronese, l’Igt Emilia, il Primitivo di Manduria, la Franciacorta Docg, la Doc Trentino ed il Barolo.
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