02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

EFFICIENZA DEL MERCATO, RAFFORZAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DEI PRODUTTORI, SOSTEGNO PER CONTENERE LA VOLATILITA’ DEI PREZZI: DAL COPA-COCEGA, DI SCENA A BUDPREST, LE ASPETTATIVE DEL MONDO COOPERATIVO PER LA NUOVA PAC, ASPETTANDO L’INTESA SUL BUDGET

Non Solo Vino
Il Commissario Ue Dacian Ciolos

Il mondo delle cooperative agricole europee si ritrova a Budapest, per il Congresso Copa-Cogeca, e al centro del dibattito non può che esserci la prossima Pac, a poco più di un anno dalla sua entrata in vigore. Le linee guida, finalmente, sembrano mettere tutti d’accordo, come spiega nel suo intervento il presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, che ha messo al centro i grandi temi della “flessibilità sulla convergenza interna degli aiuti, della semplificazione burocratica e degli strumenti capaci di intervenire in modo più tempestivo per gestire le crisi di mercato”, ricordando, d’altra parte, che a Bruxelles si sta ancora “lavorando su 8.000 emendamenti, ma su alcuni concetti di fondo la convergenza è ampia”. Quello che ancora non c’è, è l’aspetto più importante, l’intesa sulle risorse economiche (da cui dipende qualsiasi altro tipo di programmazione) da destinare alla Pac, su cui neanche il Commissario Ciolos, ad oggi, può offrire garanzie assolute, mettendo anzi in guardia su come “ad ogni tappa decisiva delle discussioni sul bilancio Ue sento nuovamente circolare idee pericolose. Certi restano dell’idea che la Pac ha dei margini di manovra, ma non ce ne sono più, adesso gli Stati e il Parlamento Ue devono assolutamente confermare la proposta della Commissione”.

Le maggiori organizzazioni di categoria del Paese, presenti a Budapest, dal canto loro, hanno accolto con ottimismo la strada tracciata da De Castro e Ciolos, un percorso che promette di ridare all’agricoltore il ruolo che merita, separandolo nettamente dallo speculatore che, al contrario, non vive del proprio lavoro, né si rende protagonista della salvaguardia delle terre e dei territori d’Europa, offrendo anche validi strumenti per contrastare le crisi di mercato, che troppo spesso mettono in ginocchio interi settori della categoria. “Il cammino per la nuova Politica agricola Ue - spiega il presidente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori Giuseppe Politi - si presenta ancora lungo e difficile. Apprezziamo, però, la disponibilità del commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos per continuare un confronto serrato e costruttivo per una Pac migliore che risponda alle esigenze degli imprenditori agricoli, garantendo i loro redditi e il rafforzamento della loro organizzazione di mercato. Una strategia valida che renda anche più stretti e produttivi i rapporti di filiera. Allo stesso tempo concordiamo con il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro perché non si arrivi a una riforma a tutti i costi, senza tenere nel debito conto i problemi delle imprese e soprattutto delle crisi che in questi anni hanno provocato pesanti conseguenze per gli agricoltori. Gli interventi al Congresso di Ciolos e De Castro sono stati - continua il presidente della Cia- molto significativi. Il commissario Ue ha mostrato grande attenzione alle necessità degli agricoltori, basando il suo impegno sulle convergenze, sull’inverdimento (greening), sulle organizzazioni dei produttori e sulle filiere agroalimentari. Nostro auspicio è che il confronto che si andrà a sviluppare ulteriormente nei prossimi mesi possa realmente generare una riforma adeguata alle sfide che attendono l’agricoltura fino al 2020. Da parte nostra ci sarà piena collaborazione per una politica agricola che abbia precisi obiettivi: l’efficienza del mercato; il rafforzamento delle organizzazioni di produttori; la diffusione dell’economia contrattuale; valide misure per favorire il ricambio generazionale; il sostegno degli strumenti (assicurazioni e fondi di mutualità) per contenere gli effetti della volatilità dei prezzi e delle crisi di mercato. Tuttavia, non possiamo non condividere le preoccupazioni di De Castro per il quale, davanti alle attuali difficoltà, si renderebbe necessario ulteriore tempo che farebbe slittare la riforma. D’accordo anche - ha aggiunto Politi - sull’annuncio del presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo che a Strasburgo non si approverà alcuna proposta di riforma se non si conoscerà prima il quadro finanziario Ue. Quindi, le disponibilità e le risorse per l’agricoltura. Le risorse, che si annunciano, peraltro, sempre più esigue, devono essere, comunque, destinate ai veri agricoltori professionali, alle aziende che operano nel mercato dei prodotti e del lavoro. Per tale ragione - sottolinea il presidente della Cia - ci battiamo con fermezza per dare forte sostegno agli imprenditori agricoli, non ai percettori delle rendite fondiarie e parassitarie. La Pac 2014-2020 deve porre al centro la vera agricoltura e le imprese agricole. Ecco perché rinnoviamo l’appello al governo affinché, nella sua collegialità, conclude Politi- nel complesso negoziato comunitario sulla nuova Pac porti avanti una posizione forte, autorevole e condivisa in grado di far valere le ragioni dei nostri agricoltori. Una posizione del “sistema Paese” che sia supportata da un tenace “gioco di squadra””.

A fare eco a Politi, è il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, che punta su “una politica agricola comunitaria nel post 2013 per la sostenibilità economica ed ambientale, e che dia sicurezza agli agricoltori e promuova la produttività. Abbiamo di fronte tante sfide - continua Guidi - per gli agricoltori, ma anche per tutta la collettività: dal cambiamento climatico all’aumento di produttività che deve farci migliorare il tasso di auto approvvigionamento; dalla tutela dell’ecosistema al giusto equilibrio dei mercati; sino alla promozione della ricerca e di forme assicurative agevolate che accrescano la fiducia degli agricoltori. Sono questi i temi sui quali dobbiamo confrontarci quando approveremo la prossima riforma e il quadro finanziario pluriennale che stabilirà le risorse per la politica agricola dell’Ue. Due negoziati molto importanti per le imprese agricole europee, dal momento che la Pac é praticamente l’unica politica di settore, e che oggi a Budapest è emerso chiaramente come si stia entrando nella fase decisiva. Peraltro - mette in guardia Guidi - con il chiaro rischio per l’Italia di perdere importanti risorse, aggravando la sua posizione di contribuente netto al bilancio comunitario del nostro Paese. Il Commissario Ciolos ha parlato oggi di una Pac basata su tre pilastri: competitività, crescita e Sostenibilità, e noi siamo pienamente d’accordo su questo indirizzo - conclude Guidi - ma senza i mezzi per realizzare queste nostre ambizioni, ogni sforzo strategico rischierà di essere vano. È un impegno politico a cui tutti sono chiamati se vogliamo davvero un sistema agricolo europeo capace di produrre in maniera sufficiente, innovativa e sostenibile”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli