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SCIENZA

Efsa: nessun rischio per l’uomo, gli animali o l’ambiente dall’uso del glifosato

Non è cancerogeno, mutageno e tossico per la riproduzione, e adesso l’Europa potrebbe prolungarne l’autorizzazione all’uso (che scade il 15 dicembre)
AGRICOLTURA, EFSA, ERBICIDA, Europa, GLIFOSATO, Non Solo Vino
I campi dell’Europa

L’agricoltura europea sta vivendo un passaggio fondamentale, in cui alle sfide imposte dal Cambiamento Climatico si sommano le necessità di rendere il comparto sostenibile, in ottica futura, sia da un punto di vista ambientale che economico e sociale. Obiettivi altissimi, vincolati alle politiche green della Commissione Europea, che tra le tante misure prevede anche un taglio del 50% dell’uso di fitofarmaci nei campi. Un target difficile da raggiungere, e che preoccupa non poso gli agricoltori europei, specialmente i viticoltori, che rischiano di non avere gli strumenti adeguati - come racconta bene l’emergenza Peronospora con cui deve fare i conti l’Italia del vino in questa campagna - per affrontare le minacce del maltempo.

In questo quadro, arrivano le conclusioni, per un certo verso sorprendenti, dell’Efsa - Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare sul glifosato, al termine della propria valutazione sull’impatto del prodotto, da cui emerge che “non è stata individuata alcuna area di preoccupazione critica in relazione al rischio che esso comporta per l’uomo, gli animali o l’ambiente”. Un giudizio che conferma le conclusioni del rapporto preliminare, redatto su mandato della Commissione europea, dalle autorità di Francia, Olanda, Svezia e Ungheria del 2021, e che potrebbe rimettere in discussione il divieto che vige in Italia di utilizzo del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione e nei campi, per accelerare la maturazione e la raccolta. Adesso, ricorda Confagricoltura, tocca alla Commissione Ue elaborare una proposta per gli Stati membri sull’utilizzo della sostanza, la cui autorizzazione è in scadenza il 15 dicembre prossimo, prendendo ovviamente atto delle evidenze scientifiche raccolte da Efsa.

L’uso del glifosato in agricoltura è un tema che rientra in quello più ampio relativo agli strumenti a disposizione delle aziende agricole per fare fronte ai cambiamenti climatici. Tra questi strumenti ci sono proprio i prodotti chimici che, in attesa di valide alternative, restano importanti alleati per garantire i livelli produttivi. Il tema della salute umana non può essere mai preso sottogamba, lo dimostra l’accuratezza con cui Efsa ha operato. Il parere dell’Autorità era atteso nel luglio dell’anno scorso, slittando al luglio 2023 per via della mole della documentazione raccolta e valutata. In una nota l’Autorità informa di aver ricevuto 368 risposte nell’ambito della consultazione pubblica, e 2.400 commenti, pervenuti da esperti che operano negli Stati membri della Ue. Il dossier prodotto, e alla base del parere, supera le 3.000 pagine. Inoltre, va ricordato che anche l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), un anno fa, era giunta alle stesse conclusioni dell’Efsa, affermando che la valutazione dei pericoli posti dal glifosato non soddisfa i criteri scientifici che ne giustifichino la classificazione come sostanza cancerogena, mutagena o reprotossica.

 

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