I temi scelti quest’anno dall’Assoenologi, l’associazione che raggruppa il 90% degli enologi ed enotecnici italiani (che, di recente, ha riconfermato Mario Consorte, direttore generale delle Tenute Sella & Mosca di Alghero, come presidente di Assoenologi; Consorte resterà in carica per un altro triennio), per il suo congresso nazionale n. 57 - dal 6 al 9 giugno a Montesilvano (Pescara) - sono di quelli “caldi”, destinati a suscitare un ampio dibattito non solo tra gli addetti ai lavori: in Abruzzo si discuterà infatti di “Prezzi tra produzione e consumo”, “Sughero e non” e “L’enologia sulla rotta di Marco Polo”. Il direttore di Assoenologi, Giuseppe Martelli, ci tiene a sottolineare come “di questi argomenti tutti parlano, ma pochi li conoscono davvero. Per questo è importante capirli e confrontarsi su di essi”.
Lo spunto più interessante del congresso è sicuramente l’annosa questione del ricarico: sulla differenza tra prezzo alla produzione e prezzo al consumo si è discusso molto, ma l’unico dato certo è che oggi al ristorante il prezzo del vino è spesso triplicato rispetto a quello attuato dal fornitore, e che a volte si può arrivare persino a “conti” quintuplicati. Quando si ordina una bottiglia si finisce per pagare anche la sua immagine e le recensioni positive ottenute da stampa e guide specializzate, che vengono “monetizzate” sulla carta dei vini. Qualcuno evidenzia come questo gioco al rialzo riguardi in particolare le bottiglie meno conosciute, visto che un vino famoso difficilmente può permettersi un tale ricarico, sia per il prezzo già alto sia per la concorrenza con prodotti analoghi. I ristoratori dal canto loro giustificano il ricarico con la necessità di mantenere un determinato standard di servizio. Al congresso di Assoenologi, interverranno sul tema rappresentanti della grande distribuzione, delle enoteche, della ristorazione e dei consumatori.
Un altro argomento di cui molto si è parlato nel mondo del vino è quello dei tappi alternativi al sughero, realizzati in materiale sintetico e ormai sperimentati con successo in molte cantine. Gli addetti ai lavori affermano che saranno i risultati ottenuti singolarmente da ogni enologo a decretare se l’alternativa avrà o meno futuro, anche se il giudizio finale dovrà essere senz’altro espresso dal consumatore. E, sui tappi di ultima generazione, si confronteranno al congresso di Assoenologi sostenitori e detrattori del sughero sintetico. Il terzo importante argomento all’ordine del giorno riguarda i nuovi mercati dell’Asia, con una particolare attenzione per la Cina: considerata perlopiù come enorme potenziale bacino per i nostri vini, la Cina è in realtà anche un grande produttore, le cui bottiglie un domani non troppo lontano potrebbero arrivare sulle nostre tavole.
Eleonora Ciolfi
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