Se l’Italia del vino ha raggiunto i vertici del successo mondiale lo deve anche alle sue scuole, a partire dagli istituti tecnici agrari con specializzazione in viticoltura ed enologia, che hanno formato i professionisti che, negli ultimi decenni, hanno portato all’eccellenza i livelli qualitativi delle nostre denominazioni: gli enotecnici sono una figura professionale che non conosce crisi, sempre più ricercati dalle cantine, anche perché “sono già pronti per lavorare appena usciti dalla scuola, grazie all’importante parte pratica ed operativa della loro formazione”, come spiega il professor Manuel Penasa, dirigente del Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Edmund Mach. Proprio la prestigiosa istituzione (che proprio quest’anno festeggia i suoi 150 anni), è la capofila della rete delle scuole enologiche italiane, che ad oggi conta 15 istituti (Conegliano, Alba, Ascoli Piceno, Avellino, Cividale del Friuli, Roma, San Michele all’Adige, Siena, Macerata, Todi, Marsala, Locorotondo, Cagliari, Voghera e Catania).
La qualifica di enotecnico si ottiene dopo aver frequentato uno di questi istituti agrari (con il sesto anno di specializzazione), e dopo aver superato l’esame di stato. “Nella nostra esperienza - aggiunge Manuel Penasa, dirigente del Centro Istruzione e Formazione di Fondazione Mach - i futuri enotecnici vengono contattati dalle aziende addirittura prima di terminare il corso di studi. Quindi, per questa figura professionale, l’inserimento sul mercato del lavoro è diretto, anche perché si tratta di un numero abbastanza ristretto ogni anno, considerando che tra chi si diploma ci sono anche coloro che decidono di continuare gli studi o che hanno già un’attività familiare a cui dedicarsi”. A San Michele all’Adige, nei giorni scorsi, di scena l’assemblea della rete, nata nel 2009, che coinvolge gli istituti scolastici agrari con speciale ordinamento in viticoltura ed enologia, allo scopo di favorire il confronto e lo scambio su tematiche di natura didattica, tecnica e programmatica e di salvaguardia della specificità del percorso formativo riservato ai futuri esperti di settore, ponendosi come importante interlocutore con i Ministeri di riferimento. L’incontro ha coinvolto 11 dirigenti scolastici delle scuole enologiche italiane e si è concretizzato in momenti di carattere istituzionale e in approfondimenti tecnici, incluso un confronto sul futuro del corso post diploma per enotecnico.
“Alla luce dell’importante ruolo di coordinamento delle scuole enologiche italiane, assegnato alla Fondazione, auspichiamo che venga portato avanti - spiega il presidente della Fondazione Mach, Mirco Maria Franco Cattani - con convinzione, a livello nazionale dagli organi competenti, un progetto concreto per valorizzare l’insegnamento viticolo-enologico, un percorso che riveste una notevole importanza per il nostro istituto, in quanto risulta fortemente legato alla sua storia e alle sue origini”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024