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TENDENZE

Entro il 2025 il segmento del turismo luxury in Italia crescerà più di ogni altro, secondo Enit 

L’enogastronomia, insieme alle ricchezze culturali e artistiche, tra i principali fattori di attrazione per una clientela esigente e high-spender
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L’Italia è una meta privilegiata del turismo luxury (ph: Hotel Il Pellicano, in Toscana)

É l’Italia la destinazione per eccellenza di chi desidera esperienze esclusive: entro il 2025 sarà proprio il segmento luxury a crescere più di ogni altro, grazie ad una clientela internazionale, esigente e high-spender, attirata non solo dalle nostre ricchezze culturali ed artistiche, ma anche enogastronomiche. In piena espansione, il turismo di lusso italiano intercetta il grande ritorno dei viaggiatori nel 2023, beneficiando del potere finanziario di coloro che risentono meno degli altri delle incertezze geopolitiche e macroeconomiche: è questo uno dei principali risultati dello studio Enit (Ente nazionale italiano per il turismo) realizzato da Unioncamere, con il supporto tecnico di Isnart (ottobre 2023). A conferma di questo trend positivo, il settore turistico italiano di alta gamma è tra i protagonisti di Iltm, evento dedicato al luxury travel, di scena, in questi giorni, a Cannes.
Oltre il 20% dei turisti stranieri sceglie le nostre destinazioni espressamente attratti dallo “stile di vita italiano”, che associa al Paese un’immagine di esclusività. La politica dei prezzi applicata nel corso della stagione 2023 dalla maggior parte delle strutture ricettive italiane di alta gamma, lungi dal dirottare questa clientela, ha al contrario generato ulteriore attrazione per l’Italia, percepita come destinazione ideale.
“Investire nel turismo del lusso è un passo fondamentale per consolidare la nostra posizione nel mercato turistico globale e garantire uno sviluppo sostenibile a lungo termine per il nostro Paese - dichiara Ivana Jelinic, presidente e ceo Enit - il turismo di lusso non solo contribuisce in modo significativo all’economia, ma promuove anche l’immagine dell’Italia come destinazione di élite nel panorama mondiale. Le nostre ricchezze culturali, artistiche e gastronomiche sono tesori che possono essere valorizzati attraverso esperienze di lusso, attirando una clientela esigente e disposta a investire in un’ospitalità di prima classe. Questi investimenti non solo generano entrate sostanziali, ma anche opportunità di lavoro qualificate e durevoli. Inoltre, il turismo del lusso sottolinea il nostro impegno per la sostenibilità, incoraggiando pratiche eco-friendly e consentendo la conservazione delle nostre bellezze naturali e storiche per le generazioni future. Dobbiamo essere all’avanguardia nell’offrire servizi esclusivi, collaborare con marchi di prestigio e sviluppare infrastrutture di alta qualità per garantire che l’Italia rimanga una destinazione di lusso di prim’ordine nel mondo”.
L’industria del lusso italiana offre prospettive diverse per ogni nazionalità e tipologia di cliente: ad esempio, offre alla clientela francese un lusso discreto e raffinato, alla clientela olandese un lusso nascosto, mentre offre il lusso svedese che è soprattutto ecosostenibile. Tradizionalmente vista come la destinazione ideale dai clienti del segmento affluent/famiglie/luna di miele, anniversari e celebrazioni, l’Italia attrae oggi sempre più i Millennial e la Generazione Z, clienti più giovani alla ricerca di esperienze responsabili e originali. La forza del turismo di lusso italiano risiede anche nella sua capacità di rinnovarsi: nel 2024, il numero delle strutture a cinque stelle - scelti in gran parte dai viaggiatori di alta gamma - salirà da 682 a 702, per arrivare a 712 nel 2025 (fonte: Thrends). Per soddisfare le esigenze del settore, tenendo conto dell’impatto ambientale e per adattarsi alle aspirazioni di una clientela più giovane, il turismo di lusso è fermamente impegnato nella digitalizzazione e nell’eco-responsabilità. Sempre più qualitativo e sostenibile, il settore contribuisce anche alla valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale. Oltre alle grandi città d’arte, alle località balneari e alle famose località montane - da sempre apprezzate dai viaggiatori di lusso - la prossima sfida dell’Italia è quella di ampliare la propria offerta e offrire destinazioni meno scontate a questa clientela esclusiva. 
Il turismo di lusso riguarda e abbraccia tutti i settori dell’industria turistica, assorbendo il 3% del Pil nazionale, sul 6% che rappresenta il turismo in generale, o addirittura il 13% del Pil se si considerano tutte le attività economiche che ne derivano, come visite, catering, ecc. Secondo le proiezioni, entro il 2025 (fonte Cnr-Iriss) il settore del turismo di lusso dovrebbe crescere più velocemente di qualsiasi altra tipologia di turismo. I viaggi di lusso sono stati tradizionalmente associati ad alloggi costosi e prenotazioni in prima classe. Tuttavia, il settore si è evoluto in modo significativo negli ultimi anni, incorporando esperienze uniche e personalizzate in grado di arricchire le persone durante il soggiorno. Mangiare in un ristorante raffinato durante le vacanze e soggiornare in un hotel a 5 stelle e 5 stelle lusso sono le attività più comuni durante la vacanza, indicate entrambe dal 61,2% dei rispondenti. Il 53% si è rilassato in una Spa, mentre il 51,4% ha fatto acquisti in un duty-free store e il 48,4% ha viaggiato per affari in prima classe. In Italia, le strutture ricettive 4 stelle, 5 stelle e 5 stelle lusso rappresentano insieme il 21,7% del complesso degli esercizi alberghieri e sono il 3% in più nel 2022 sul 2021. Le presenze complessive rilevate solo negli alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso, oltre 11,3 milioni, aumentano del +63,2% rispetto al 2021 e si avvicinano ai livelli del 2019 (-2,9%). La permanenza media è di 3 notti.
La maggior parte dei viaggiatori internazionali viene in Italia soprattutto per vacanza, che sia di tipo culturale (47,9%), immersiva nella natura/paesaggio (47,5%), oppure legata all’enogastronomia locale (43,2%). Gli stessi viaggiatori, seppur in minima parte, sono anche orientati verso l’esperienza dello shopping e visitano il nostro Paese per l’acquisto di beni di lusso/moda, in cui eccelle il made in Italy (6,3%): questa motivazione coinvolge maggiormente la Generazione Z (18-30 anni; 9,6%) e Y (31-45 anni; 6,9%). La condizione socio-economica è alta (15,3%): riguardo i francesi, più della metà degli intervistati sceglie l’Italia come meta di vacanza, principalmente per visitare monumenti, musei e palazzi (57,5%), vivere un’esperienza a contatto con la natura ed il paesaggio (49,1%), o per degustare i prodotti enogastronomici (44,5%). Tra le altre motivazioni, il 5,4% dei rispondenti ha visitato l’Italia per acquistare beni di lusso/moda.

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