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L’EVENTO

Estate troppo calda, slitta all’1 ottobre l’inizio della cerca del Tartufo Bianco d’Alba

La decisione della Regione Piemonte che modifica il calendario per tutelare il prodotto. La Fiera Internazionale si aprirà il 12 ottobre ad Alba

Il cambiamento climatico, lo abbiamo visto con le temperature “record” di questa estate, si fa sentire nel mondo agricolo tanto da riuscire a modificare, almeno qualche volta, prospettive ed usi stagionali storicamente collaudati. Così è anche nel “ciclo” temporale di uno dei prodotti “re” della cucina italiana, il Tartufo Bianco d’Alba, vera e propria eccellenza amata da chef stellati e vip, e, per semplificare, dai buongustai di tutto il mondo, affascinati dalle peculiarità di un tubero che nasce in una terra straordinaria (le Langhe) famosa anche per i suoi vini “da copertina”, dal Barolo al Barbaresco, ma anche per le bollicine di Alta Langa. E così, anche per offrire ai turisti ed ai visitatori un’esperienza gastronomica sempre di maggior livello, la Regione Piemonte ha deciso di modificare il calendario per la cerca del Tartufo Bianco d’Alba, che partirà martedì 1 ottobre per terminare venerdì 31 gennaio, e questo per tutelare la qualità eccelsa del prodotto dalle condizioni climatiche odierne, considerando che le estati molto calde ritardano la crescita dei tartufi.
Una novità che caratterizzerà la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba n. 94 (12 ottobre - 8 dicembre)
, e che farà, dunque, “slittare” quella tradizione, ormai consolidata, della celebrazione del Capodanno del Tartufo, l’occasione ideale per brindare alla prima notte dell’anno in cui si dà l’avvio alla cerca per i trifulau. Nella notte tra il 30 settembre e l’1 ottobre, allo scoccare della mezzanotte, Casa Scaparoni sarà, quindi, teatro di un evento in cui verrà raccontata al mondo l’apertura della cerca, regolamentata dal calendario regionale che prevede, dopo il periodo di fermo biologico in vigore per settembre, la raccolta fino al 31 gennaio. La Fiera, come accade da anni, sarà un momento di festa per le colline di Langhe, Monferrato e Roero, dove nascono quei grandi rossi famosi nel mondo, e che costituisce una sintesi “sensoriale” significativa di cultura, territorio e gastronomia. Non a caso, tra gli elementi che contribuiscono all’unicità della Fiera e del territorio in cui si tiene, anche il vanto di ben tre riconoscimenti Unesco, proprio nell’anno in cui si celebra il decimo anniversario dell’inserimento tra i patrimoni dell’Umanità dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato. Al centro ci sarà, comunque, il tema dell’Intelligenza Naturale, con il focus incentrato, ovviamente, sul Tuber magnatum Pico, il Tartufo Bianco d’Alba, che fa parte di una specie, i funghi, che ha un peso in termini di vita sulla terra quattro volte superiore al regno animale ed agli esseri umani. Per garantire un futuro all’esistenza del tartufo, la Fiera si è attivata con piccole ed esemplificative azioni, quali cura e manutenzione dei boschi, piantumazione di nuovi alberi per garantire biodiversità e assorbimento di Co2. “Se riusciremo a perseguire gli obiettivi di tutela - spiega la nota della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba n. 94 - l’intelligenza naturale degli esseri umani e dei loro cani potrà fare il resto nella cerca e cavatura dei Tartufi, tramandando pratiche e conoscenze che, a partire dalla cura degli ambienti tartufigeni, sono state riconosciute patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco. L’organizzazione della Fiera Internazionale del Tartufo sulle colline di Langhe Monferrato Roero, i cui paesaggi Vitivinicoli sono anch’essi Patrimonio dell’Umanità Unesco, impone delle riflessioni sulla tutela e valorizzazione, obbliga all’ascolto dei messaggi che l’intelligenza naturale delle piante e dei frutti della nostra natura inviano, rendendoci consapevoli e invitandoci a un’assunzione di responsabilità”.
Cuore della Fiera rimarrà il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, unitamente alla rassegna “AlbaQualità”, nel Cortile della Maddalena, con un allestimento completamente rinnovato, visitabili tutti i weekend (con l’apertura straordinaria di venerdì 1 novembre): sarà il luogo in cui poter acquistare gli esemplari di Tuber Magnatum Pico, accuratamente selezionati dai giudici di Analisi Sensoriale del Tartufo, formati dal Centro Nazionale Studi Tartufo, a garanzia dell’altissima qualità dei prodotti proposti con un sistema di certificazione a norma Iso per gli esemplari di peso superiore ai 50 grammi, per i quali sarà possibile una doppia verifica attraverso la garanzia fornita dalla blockchain. Ad impreziosire il tutto, i Cooking Show (nella Sala Beppe Fenoglio, accompagnati dalle “Alte Bollicine Piemontesi” del Consorzio Alta Langa, confermati i format delle Cene insolite, che vedranno riproporsi il riuscito connubio tra scenari di pregio e chef stellati (oltre al Teatro Sociale, ad Alba, il calendario prevede una tappa nell’iconico Forte di Bard in Valle d’Aosta). L’edizione n. 94 della Fiera vede la partenza di un nuovo progetto, attraverso cui il Tartufo ha scelto il primo mercato di riferimento per formare nel tempo una comunità dedicata, partendo quest’anno dal Giappone. Sull’ideale asse che collega Alba a Tokyo verranno coinvolti alcuni grandi chef giapponesi, guidati dall’icona italiana nel Paese del Sol Levante, Luca Fantin del Bulgari di Tokyo, che verranno ospitati sul territorio per vivere un’esperienza immersiva nel mondo del Tuber magnatum Pico, proponendo a loro volta ricette tipiche della cultura nipponica. Ampio spazio sarà dedicato, come sempre, al vino, grazie alla consolidata alleanza con il Consorzio Alta Langa e con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, si rinnova inoltre la collaborazione con la Strada del Barolo e grandi vini di Langa e la partnership con i grandi vini internazionali: dopo lo Champagne del 2021, la Borgogna del 2022, California e Napa Valley nel 2023, quest’anno faranno il loro debutto in Fiera i vini della Rioja. Venerdì 25 ottobre si replica, nel Castello di Grinzane Cavour, con collegamenti internazionali, l’Asta “Barolo en primeur”, appuntamento all’insegna della solidarietà (organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, insieme alla Fondazione Crc Donare Ets e in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani) in cui saranno battute le barrique prodotte dalla Vigna “Cascina Gustava”, oltre ai prestigiosi vini di 95 cantine raccolti entro i lotti comunali. Confermato anche il format che prevede un’intera settimana di “Barolo en primeur” Exclusive Tasting (dal 18 al 25 ottobre) in cui le cantine apriranno le porte per degustazioni esclusive en primeur di Nebbiolo 2023 atto a diventare Barolo e Barbaresco, battuti all’asta il 25 ottobre. Restando in tema di grandi Nebbiolo, venerdì 1 e sabato 2 novembre, l’Hotel Calissano ospiterà i banchi d’assaggio e le degustazioni guidate de “I grandi terroir del Barbaresco e gli altri volti del nebbiolo”, evento a cura di Go Wine. Da ricordare che il 10 novembre, in collegamento con il Castello di Grinzane Cavour, avverrà la contesa, rilancio dopo rilancio, dei lotti più prestigiosi di selezionati esemplari di Tuber Magnatum Pico, nell’Asta mondiale del Tartufo Bianco d’Alba n. 25 e, in questa manifestazione, si riunirà la promozione delle eccellenze del territorio e l’esercizio della solidarietà a favore di importanti cause benefiche, con oltre 6,8 milioni di euro, raccolti dal 1999 ad oggi.

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