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“Expo? Spero che vada bene, ma su certi temi si poteva fare di più. Ci saremo, per difendere la biodiversità. E poi con “Terra Madre Giovani”, per portare i giovani contadini di tutto il mondo a Milano”. Così il fondatore Slow Food, Carlin Petrini

Portare a Milano migliaia di giovani contadini, allevatori, pescatori, pastori da tutto il mondo, perché sono loro, messi tutti assieme, che sfamano le persone. E loro devono essere i protagonisti di un’Expo che ha per tema “Nutrire il pianeta”. A 40 giorni dall’inizio dell’evento, Slow Food lancia la sfida e annuncia l’organizzazione di una riunione straordinaria di “Terra Madre giovani”, di scena al Forum di Assago, alle porte del capoluogo lombardo, dal 3 al 6 ottobre, e che, l’ultimo giorno, andrà a Rho, sede Expo (www.slowfood.it).
“Poco tempo fa - ha detto Carlo Petrini, fondatore Slow Food - ho chiesto al Ministro dell’Agricoltura Martina: ma ci sono i contadini all’Expo? Non solo gli italiani, ma quelli di tutto il mondo, perché dobbiamo parlare di un sistema mondo. Le migliaia di produzioni locali sono la più grande multinazionale di cibo del mondo e se non ci sono quelli che sono i veri protagonisti del nostro cibo, nasciamo con una carenza, che segna il limite di questa grandissima operazione”.
Da qui l’idea di convocare un’edizione straordinaria di “Terra Madre” con giovani sotto i 40 anni impegnati nella vita dei campi, nei mari, nelle produzioni locali. Da domani, in ogni angolo del mondo, dagli sperduti villaggi delle Ande alla profonda Africa, dagli indios dell’Amazzonia ai contadini del Nord Europa partirà il tam-tam, si diffonderà un appello per venire a Milano.
“Devono venire per acquisire l’elemento più forte che “Terra Madre” può dare loro, che è l’autostima - dice Petrini - il mondo deve sapere che questa umanità esiste e chiede rispetto e chiede il superamento di vecchie logiche, come applicare il libero mercato al cibo, il che significa mettere la nostre comunità agricole a rischio”. Poi Petrini ha rivolto un appello ai giovani: “Lasciate per qualche giorno i vostri campi, le vostre barche, le vostre cucine, le vostre botteghe, venite a Milano per riunirvi, condividere le vostre idee, far sentire le risposte che il mondo sta cercando e che mai troverà senza ascoltarvi. Noi vi aspettiamo, Milano vi aspetta”.
Lo stesso appello è partito da Joris Lohman, membro del comitato esecutivo di Slow Food e rappresentante dello Slow Food Youth Network: “i contadini fanno molto più che produrre cibo: ci insegnano - ha dichiarato in un video-messaggio - a proteggere i semi, le piante, l’acqua e i suoli. Sono loro i difensori della biodiversità, loro che ogni giorno mettono tutto l’impegno, anima e cuore nel produrre un cibo buono, pulito e giusto per tutti noi, gli unici che possono davvero insegnarci come nutrire il pianeta nei prossimi anni. C’è bisogno di cambiamenti radicali, di innovazioni che non possono giungere solo dalle istituzioni e dal mondo del business. Le vere innovazioni avvengono nei campi, sulle barche, nelle cucine e nei campi. Non saranno i governi e le agro industrie a nutrire il mondo, ma le persone, i contadini, i pescatori e i cuochi”.
Parallelamente a “Terra Madre”, Slow Food sarà in Expo, in uno spazio dedicato al tema della biodiversità: “siamo ad Expo per affermare un modello di produzione - ha detto Gaetano Pascale, presidente Slow Food Italia - esiste la possibilità di nutrire il pianeta con il nostro modello di biodiversità. Non ha senso produrre di più, non accettiamo la sfida produttivista: il cibo prodotto basta a soddisfare chi soffre la fame. Che cosa faremo? In uno spazio di 3.500 metri quadrati partiremo dalla mostra “Scopri la biodiversità”, che avrà percorsi interattivi per bambini e adulti per sensibilizzare. Nel percorso degustativo sarà rappresentata la filiera lattiero-casearia, che si trova in grande sofferenza e anche per questo motivo vogliamo dare un segnale: acquisteremo formaggi da piccoli produttori”.
Per Carlin Petrini, le nuove generazioni salveranno la biodiversità, perché non è utopico pensare che il cambiamento del sistema alimentare possa avvenire rispettando le risorse del pianeta e la sovranità alimentare dei popoli. “La soluzione sta proprio nelle generazioni future, in quei giovani che ogni giorno nel mondo lavorano duramente e lottano per difendere il pianeta e le nostre risorse: dai ragazzi africani costretti a lasciare i propri Paesi perché a causa del land grabbing la terra è svenduta a prezzi stracciati, agli italiani che si vedono pagare il latte 35 centesimi al litro, ai messicani che muoiono di fame perché il mercato locale è distrutto dalle importazioni di mais sottocosto e spesso geneticamente modificato proveniente dagli Stati Uniti”.
Ma non è mancata una stoccata all’Expo. Nel complesso, secondo Petrini, “si poteva fare di più e diversamente, è mancata una visione politica in grado di mettere a frutto le tematiche che in questo momento sono al centro della politica planetaria”. Inoltre, si è detto amareggiato per il fatto che “la campagna di McDonald’s abbia il patrocinio da parte del Ministero per le Politiche Agricole. Non credo che il Ministero debba patrocinare un’azienda privata”. Nella sua partecipazione all’evento universale, infatti, la multinazionale, che è Official Sponsor di Expo, ha lanciato un progetto - patrocinato dal Ministero - che ha l’obiettivo di aiutare giovani agricoltori.
Petrini in ogni caso si augura che l’Expo sia un successo: “a 40 giorni da Expo sento l’obbligo di fare un augurio sincero perché questi sei mesi possano rappresentare per l’Italia un momento di buona immagine. Il peggio lo abbiamo già visto”.

Fausta Chiesa Focus - Il comunicato ufficiale di Slow Food: “I giovani di Terra Madre che tutelano la biodiversità saranno l’eredità di Expo”
I giovani di Terra Madre che tutelano la biodiversità saranno l’eredità di Expo “A 40 giorni dall’Expo mi corre l’obbligo di fare un augurio sincero al mio Paese, affinché l’Italia in questi 6 mesi possa dare una buona immagine di sé. Mi auguro che Expo non si chiuda a rappresentare solo gli interessi del commercio e della grande industria, ma dia voce anche agli umili, a chi garantisce il pane di oggi e l’alimentazione di domani“, con queste parole esordisce Carlo Petrini, presidente Slow Food, lanciando Terra Madre Giovani, l’evento che riunirà a Milano migliaia di giovani della rete di Terra Madre dal 3 al 6 ottobre.
“Terra Madre, da 10 anni la più importante iniziativa organizzata da Slow Food, riunisce contadini, pescatori, artigiani provenienti da 160 Paesi che ogni due anni si trovano a Torino per confrontarsi e dialogare. Grazie a Terra Madre i giovani che verranno a Milano porteranno a casa l’elemento più importante per le loro vite, non soldi, non ricchezze, ma l’autostima. Devono capire che non sono soli, che fanno parte di una grande famiglia: messaggio che porteranno nei loro villaggi. Solo così potranno difendere con orgoglio un seme, una produzione, una comunità, finalmente consapevoli che il loro lavoro non è antiquato, ma nobile e moderno. È questo che voglio sentire a Expo e che voglio tutto il mondo conosca. Chiamarli a raccolta è l’idea che oggi presentiamo, da domani in ogni angolo del mondo, nelle sperdute Ande, nella profonda Africa, si divulgherà il messaggio ai giovani della rete che oggi raccoglie più di 6.000 comunità a venire a confrontarsi a Milano. L’organizzazione è nelle salde mani dei giovani. Quello che dobbiamo fare noi è supportare la manifestazione. Da un lato dobbiamo garantire il viaggio ai contadini del Sud del mondo, come da tradizione di Terra Madre, chiedendo a tutti di sostenere il nostro appello. Dall’altro, l’ospitalità diffusa che stiamo organizzando in tutta la città sarà una grande primavera grazie alla Milano generosa, che ha nel proprio dna il rispetto e l’apertura verso il prossimo. Questa umanità giovane, intelligente e volitiva ci darà innovative soluzioni su come nutrire il paese nel futuro. Penso che questo sia un grande regalo che i giovani di Terra Madre daranno a Expo e un grande regalo alla città: Milano dal 7 ottobre avrà un’altra faccia, quella dell’accoglienza, e migliaia di promotori di questa negli angoli più sperduti del pianeta”.
Gli fa eco Giuliano Pisapia, sindaco di Milano: “una luce si accende su Expo 2015 e mi fa piacere che Carlo Petrini abbia presentato questa iniziativa a Palazzo Marino, la casa dei milanesi e sempre di più una casa che parla a tutto il mondo. Ci siamo concentrati troppo sulle criticità di questo evento globale, oggi invece vogliamo parlare dei temi di Expo - lotta alla fame nel mondo, land grabbing, sprechi alimentari - temi che sono nell’animo di Milano e che condividiamo con Slow Food. Sono orgoglioso che il Comune di Milano si sia già impegnato a ospitare oltre 500 giovani agricoltori dal mondo. Sono convinto che Terra Madre Giovani sia una svolta ulteriore e positiva per Expo Milano 2015, affinché la nostra Esposizione Universale non sia una vetrina di prodotti, ma anche e soprattutto una vetrina di idee e risposte per la sicurezza alimentare”.
Lo spazio Slow Food in Expo sarà all’estremità est del Decumano: una struttura in legno di larice completamente sostenibile ispirata alle cascine lombarde, articolate su tre lati, con un cortile interno e progettata dallo Studio Herzog & de Meuron. Ci sarà la mostra interattiva Scopri la biodiversità, e un percorso di degustazione con 84 formaggi a latte crudo italiani e internazionali proposti nell’area Slow Cheese accompagnati oltre 200 etichette di vino nella cantina Slow Wine. Mentre lo Slow Food Theater ospiterà dibattiti e darà spazio ad altre organizzazioni e alle scuole. Al centro un originale orto in cui trovare varietà lombarde e consigli da ripetere a casa, per avere verdura ed erbe aromatiche a portata di mano.
“Esiste una possibilità per nutrire questo pianeta senza depauperare le risorse naturali, grazie ad agricoltori, pescatori, artigiani che rappresentano un modello di produzione sostenibile. Per questo puntiamo sulla biodiversità“, ha affermato Gaetano Pascale, presidente Slow Food Italia raccontando la presenza dell’associazione della chiocciola a Expo. “Solo proteggendola e preservandola sarà possibile nutrire un mondo con sempre più abitanti e necessità. Ecco allora che ne illustreremo significato e valore, descriveremo i rischi che sta correndo e presenteremo tante soluzioni positive e semplici alla portata di tutti, stimolando i visitatori a diventare protagonisti attivi, consapevoli e curiosi“, spiega Pascale.
“Tutto ciò che faremo in questi sei mesi in realtà è al centro delle attività di Slow Food fin dalla sua nascita 30 anni fa ed è quello che faremo nel futuro. Dopo Expo speriamo di avere più alleati nel portare avanti le nostre iniziative per promuovere un modello di produzione del cibo più buono, più pulito e più giusto. Dai produttori che saranno a Terra Madre Giovani vogliamo farci raccontare la loro esperienza e il loro vissuto“. E le prime esperienze arrivano proprio da tre giovani della rete. Francesco Scaglia, referente della Rete Giovani ha raccontato i dettagli dell’evento: “è la nuova grande sfida di Slow Food, migliaia di giovani da tutto il mondo si riuniranno al Forum di Assago di Milano il 3 ottobre nella grande plenaria per poi spostarsi al centro della città dove saranno organizzate aree tematiche di discussione sul futuro del cibo. L’ultimo giorno invece visiteremo l’Expo. Saranno tre giorni di festa e dibattiti dedicati sia ai temi cari all’associazione della chiocciola, come ambiente e sostenibilità”.
“C’è bisogno di cambiamenti radicali, di innovazioni che non possono giungere solo dalle istituzioni e dal mondo del business. Le vere innovazioni avvengono nei campi, sulle barche, nelle cucine e nei campi. Non saranno i governi e le agro industrie a nutrire il mondo, ma le persone, i contadini, i pescatori e i cuochi“, esordisce così Joris Lohman, membro del comitato esecutivo di Slow Food e rappresentante dello Slow Food Youth Network, in un messaggio video dall’Olanda.
“È per questo che chiediamo a tutti i giovani di raggiungerci a Milano per far sentire la nostra voce, confrontarci e creare il sistema alimentare del futuro. Perché saremo noi, tutti insieme, a nutrire il pianeta!“. All’appello del collega della rete internazionale risponde Carlo Fiorani, contadino della rete giovani lombarda ed ex studente dell’Università di Scienze Gastronomiche:“Io sono uno di quelli che si alzano la mattina alle 5 per seguire l’allevamento, fare il pane o salami. Io produco cibo e lo porto direttamente sulle tavole dei consumatori, mentre quello che fanno oggi gli imprenditori agricoli è produrre merce ed è proprio per questo modello che l’agricoltura oggi è in crisi, anche quella lombarda. Terra Madre rappresenta più di ogni altra associazione sindacale di categoria un elemento di politica del cibo e agricola forte perché parla con i produttori, gli allevatori e gli chef, cercando di metterli insieme e farli interagire nel modo migliore per farli prosperare”.

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