
Se l’Italia del vino ha salutato un 2024 con il record di sempre delle esportazioni in valore, a 8,1 miliardi di euro ed una crescita del +5,5% sul 2023, il merito è indubbiamente anche degli spumanti con le bollicine che hanno registrato un export di 555,5 milioni di litri sui 495,7 del 2023 (+12%), per un valore di 2,3 miliardi di euro (+5%). Gli spumanti rappresentano ormai il 28,4% in valore ed il 26,4% in volume di tutte le esportazioni di vino italiano. Non sorprende, pertanto, che il Veneto, patria del “fenomeno” Prosecco, ma ovviamente anche dei vini della Valpolicella, del Soave e del Pinot Grigio delle Venezie, e non solo, si confermi, ancora una volta, la locomotiva del vino italiano e delle esportazioni tricolore, con 3 miliardi di euro di valore, cifra che vale una crescita del 7,3%, un tasso superiore alla media nazionale del 5,5%, sempre nel confronto annuale tra 2024 e 2023. A dirlo sono ancora i dati Istat, analizzati da WineNews, nel “borsino” delle regioni del vino, che evidenziano un peso sempre più evidente della regione veneta sul totale nazionale (ben il 36,8%).
Al secondo posto, ma molto distaccata, c’è la Toscana, a 1,2 miliardi di euro, con una crescita che resta rilevante a +8,7%, a dimostrazione dell’appeal sempre solido dei grandi vini rossi, per la terra del Chianti Classico e di Bolgheri, dell’Igt Toscana e del Chianti, della Maremma e del Brunello di Montalcino, del Vino Nobile di Montepulciano, ma anche della “regina bianca”, la Vernaccia di San Gimignano. Toscana che ha superato il Piemonte, la terra del Barolo e del Barbaresco, della Barbera d’Asti e dell’Alta Langa, del Gavi e dell’Asti, tra gli altri, che si ferma a 1,18 miliardi di euro nei 12 mesi 2024, restando di un soffio in territorio positivo (0,1%). Veneto, Toscana e Piemonte rappresentano il 66,7% del vino italiano esportato nel 2024 confermandosi le regioni leader del comparto.
Subito fuori dal podio c’è il Trentino Alto Adige, terra di grandi bianchi e del Trentodoc, tra gli altri, a 611,2 milioni di euro (-2,8%), e, in “top 5” per valore esportato, si conferma l’Emilia Romagna dei Lambrusco e Sangiovese, a 464,5 milioni di euro, con una leggera crescita dello 0,6%. Ancora, tra le regioni sopra i 100 milioni di euro esportati nel periodo in esame, da segnalare la Lombardia, terra del Franciacorta, e non solo, a 312,5 milioni di euro (-2,8%), mentre cresce bene, ancora una volta, l’Abruzzo (+16,8%), con i suoi Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano e Cerasuolo, tra i vini di riferimento della regione, a 268,6 milioni di euro. Positivo (+9%) anche il Friuli Venezia Giulia, altra regione a trazione bianchista, a partire dai grandi vini del Collio, ma non solo, a 226,17 milioni di euro, davanti ad un’altra regione dalla grande tradizione vitivinicola, la Puglia del Primitivo, che, con una crescita del +9,1%, si attesta a 231,7 milioni di euro. In leggero ribasso la Sicilia, che si è fermata a 154,9 milioni di euro (-2,5%).
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