Con gli occhi e la testa alla vendemmia imminente, il vino italiano ed i produttori, a quanto pare, possono sorridere grazie al mercato: secondo le statistiche dei primi 5 mesi del 2018 di Eurostat, divulgate dall’Ice, le esportazioni aggregate del Belpaese, in valore (nel complesso di vini fermi, spumanti, vini fortificati, mosti, imbottigliati e sfusi) hanno toccato i 2,9 miliardi di dollari, con una crescita del 18% sullo stesso periodo del 2017.
Al top come sempre gli Usa, che valgono il 25% delle esportazioni enoiche italiane, con 744 milioni di dollari in valore, ed una crescita del 17%. Tanto quanto la Germania, secondo esportatore in valore, con una quota di 496 milioni di dollari, davanti al Regno Unito, che con un +6,9%, ha toccato i 332 milioni di dollari di vino italiano. Ma la buona notizia, stando ai numeri dell’Eurostat, è che le esportazioni tricolore crescono in tutti i primi 15 mercati per il nostro vino, e quasi sempre a doppia cifra. Dalla vicina Svizzera, che ha fruttato 194 milioni di dollari alle cantine del Belpaese, con un balzo del +28%, al lontano Canada, che si conferma quinto mercato per l’Italia del vino, a quota 150 milioni di dollari, con una crescita del 12%. Ma l’aumento più sostenuto, in termini percentuali, è quello della Svezia, che con il suo +33% ha importato vino per 94 milioni di dollari, davanti alla Francia, che pure, secondo Eurostat, ha fatto segnare un notevole +27%, a 85,5 milioni di dollari. A completare la “Top 10” delle destinazioni del vino tricolore, ancora, ci sono il Giappone, che si conferma il più importante dei mercati asiatici per i produttori d’Italia, con 75 milioni di dollari (+12%), la Danimarca con 71 milioni di dollari (+11%) e i Paesi Bassi, a 69 milioni di dollari (+23%). Ma gli affari, per i produttori tricolore, vanno bene anche in Belgio, mercato piccolo ma decisamente redditizio, che tra gennaio e maggio 2018 ha importato vino italiano per 62 milioni di dollari (+29,3% sullo stesso periodo del 2017), e crescono i valori anche nella gigantesca, complessa e promettente Cina, che con un +17%, ha toccato quota 60 milioni di dollari. Ma vanno bene le cose anche in Austria (+13%, a 46 milioni di dollari), Norvegia (+20%, a 45 milioni di dollari) e Russia (+15%, a 38 milioni di dollari).
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024