Il vino italiano torna a sperare in un 2023 dal saldo positivo all’export: grazie ad un ottobre in forte recupero (+7,6% sullo stesso mese 2022, per 784 milioni di euro), i dati Istat sui primi 10 mesi dell’anno, analizzati da WineNews, raccontano di un importante recupero che porta il bilancio provvisorio ad un -0,7% in valore, per 6,4 miliardi di euro, accompagnato da un +0,8% in volume, a 1,79 milioni di ettolitri. Una variazione percentuale che, soprattutto in valore, è nettamente migliore del dato registrato fino a settembre, che diceva -1,9% in valore, a volumi stabili. Valori in crescita, tra i principali mercati guardati più in dettaglio da WineNews (che insieme valgono oltre 5,2 miliardi di euro nei primi 10 mesi), continuano comunque a registrarsi solo in pochi mercati europei.
La Germania, per esempio, cresce del +4,8%, raggiungendo i 980,4 milioni di euro, e più o meno lo stesso trend, a +5%, lo segue il Regno Unito, che arriva a quota 700,4 milioni di euro. Continua a crescere a doppia cifra la Francia, primo competitor sui mercato del mondo del Belpaese, che, però, importa sempre più etichette tricolore, per un valore arrivato a 274,1 milioni di euro, a +11,8%, Bene anche i Paesi Bassi, a 192,1 milioni di euro, con una crescita del +4,1%, così come l’Austria, a +6,4%, per 114,8 milioni di euro, e resta in positivo, pur perdendo un po’ di slancio, la Russia, a 124,5 milioni di euro, con una crescita a +3,9%. E da qui in poi iniziano i saldi (provvisori) negativi. Restando in zona europea, tiene la Svizzera, con 336,9 milioni di euro ed una perdita contenuta nel -2%, mentre il Belgio segna -1,2%, a 191,4 milioni di euro. Salendo ancora più a Nord, se la Svezia limita i danni andando sostanzialmente in parità sul 2022, a -0,6% per 164,5 milioni di euro, il segno negativo è molto marcato in Danimarca, a -9,1% per 118,4 milioni di euro, e in Norvegia, a -7,3%, per 85,6 milioni di euro.
Ma a pesare di più sono le difficoltà del fondamentale mercato del Nord America che, comunque, qualche segnale di recupero lo ha mostrato. Gli Stati Uniti, che restano in assoluto il primo partner straniero del vino italiano, superano di poco gli 1,4 miliardi di euro, con un -6,8% nei primi 10 mesi 2023 sul 2022, che è comunque meglio del -9,9% registrato fino a settembre, così come il Canada, fermando il conto a 326,6 milioni di euro, a -13,8%, mostra qualche segnale di risveglio rispetto al -17,6% lasciato sul campo nei primi 9 mesi dell’anno.
E, seppur con valori decisamente minori, continua a segnare “profondo rosso” l’Asia: il Giappone, a 152 milioni di euro, fa -11,8%, la Cina, a 79,3%, accusa il -14,2%, e anche Hong Kong, che sembrava tenere, ferma il suo valore a 20,9 milioni di euro, in calo del -5,6%. Mentre mantiene il suo trend nettamente negativo, a -35,7% per 40 milioni di euro, la Corea del Sud.
Il quadro complessivo, dunque, resta teso, con la maggioranza dei mercati stranieri più importanti del vino italiano ancora in frenata sul 2022. Ma i segnali arrivati da ottobre fanno tornare a sperare il settore nell’ennesimo saldo attivo consecutivo per le esportazioni alla fine del 2023. Che sarebbe un bel viatico in vista di un 2024 che, per molti, sarà ancora più complicato dell’anno appena chiuso.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024