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LO SCENARIO

Export vino italiano, a marzo 2025 resta di poco positivo (+0,9%): forte frenata dei mercati

I dati Istat analizzati da WineNews: 1,85 miliardi di euro a valore, volumi a -2,7%. Usa con il segno più ma in calo, giù anche Europa e Oriente
DATI ISTAT, EXPORT, MERCATI, USA, Italia
Vino italiano ed export: il dato di marzo 2025 frena, ma resta positivo

La partenza veloce di gennaio 2025 era prevedibile, così come la frenata di febbraio, e non è certo una sorpresa che l’export del vino italiano vada giù anche a marzo, “raffreddato” dal dato degli Stati Uniti, ancora in positivo, ma che sta forse esaurendo quella corsa agli acquisti antecedente all’arrivo dei dazi che si sono poi materializzati ad aprile. Eppure, nonostante uno scenario non roseo, l’export del vino italiano a marzo 2025 rimane ancora positivo in termini di valore (ma la sensazione è che presto il segno cambierà), mentre continua ad essere negativo nei volumi. I dati Istat analizzati da WineNews, parlano di 1,85 miliardi di euro a livello mondiale, in crescita dello 0,9% sui primi tre mesi 2024, ma in netto calo sui rilievi di gennaio (+7,5%) e febbraio (+3,6%) 2025, a dimostrazione di una frenata pesante. I volumi calano a 492.745.658 di litri (-2,7%), peggiorando ulteriormente il trend (a febbraio era -1,7%). E anche gli spumanti, protagonisti della crescita dell’export degli ultimi anni, sembrano accusare la “stanchezza”: 495,5 milioni di euro il valore a marzo 2025, +0,57% su un anno fa, ma a febbraio era +4,5%.
Guardando ai singoli mercati, il dato più atteso è ovviamente quello degli Stati Uniti, storico primo partner commerciale per l’Italia e ancora una volta traino dell’export per il vino del Belpaese: 513,3 milioni di euro il valore e quindi +12,5% su marzo 2024, ma con un dato decisamente più basso delle crescite registrate a gennaio (+20,5%) e febbraio 2025 (+19,3%). I volumi, a 89 milioni di litri, crescono sui 12 mesi del 3,8%, ma a ritmo più basso dei mesi precedenti (+8,2% a febbraio 2025). Resta in crescita, ma frena da inizio anno, la Germania, a 275,9 milioni di euro (+1,7%), con i volumi che riprendono quota pur restando sempre in terreno negativo (-1,4% a 117,1 milioni di litri). Stabile, ma sempre con il segno meno anche il Regno Unito, che fa -1,4% in valore a 168,2 milioni di euro, ma torna in positivo sui quantitativi saliti a 53,8 milioni di litri (+0,39%).
Frena di nuovo, ma resta comunque importante, la crescita del Canada, che fa +8,7% in valore (era del 14,6% a febbraio), a 94,5 milioni di euro, mentre va in negativo la Svizzera (-0,78%) a 95,5 milioni di euro, e resiste la Francia (+0,79%) a 64,7 milioni di euro. I Paesi Bassi si attestano a 58,7 milioni di euro di importazioni (+0,68%), mentre la marcia in discesa delle esportazioni di vino italiano verso il Belgio prosegue: dopo il +13,1% di gennaio e il +2,2% di febbraio, il dato a marzo, sui 12 mesi, passa a +0,85%, pari ad un valore di 54,3 milioni di euro.
Le buone notizie non arrivano nemmeno dall’Oriente: il Giappone a 39,9 milioni di euro fa un balzo all’indietro a doppia cifra su marzo 2024 (-10,6%); la Cina va in caduta libera, e dopo il -27% a febbraio 2025, arriva il -22,5% di marzo per un valore di 16,2 milioni di euro. E va avanti anche il crollo della Russia, con uno pesantissimo -62,7% in valore, per 30,8 milioni di euro e volumi che sono scesi da 27,8 milioni di litri a 7,9 nel confronto tra i trimestri 2024 e 2025.
Numeri che raccontano di un quadro difficile per il mercato del vino italiano, come ormai accade da tempo, e come confermano anche le giacenze di cantina che restano elevate, a 46,6 milioni di ettolitri in giacenza al 31 maggio 2025 (+0,4% sul 2024), secondo l’ultimo report “Cantina Italia”. E se il trimestre, in valore, resta positivo per il vino italiano, dal prossimo mese le cifre saranno condizionate dall’effetto dazi, senza considerare che tutti i principali partner stanno frenando. Anche senza dazi.

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