Farnese Vini, una delle realtà più importanti del vino italiano, è nei desideri dei grandi fondi della finanza mondiale. Per la realtà, guidata da Valentino Sciotti e controllata da Nb Renaissance (che, nel 2016, è diventato azionista di maggioranza del gruppo, acquisendo le quote di 21 Investimenti di Alessandro Benetton), come riporta il quotidiano “Il Sole 24 Ore”, sarebbero allo studio offerte non vincolanti, arrivate dal gruppo finanziario Stirling Square (realtà londinese che gestisce asset per oltre 2 miliardi di euro), dal private equity con base in Uk Capvest (che raccoglie impegni per oltre 4 miliardi di euro), dal fondo americano Platinum (13 miliardi di dollari di patrimonio gestito) e dall’italiano Epic-Equity Partners Investment Club.
D’altronde, il gruppo che realizza un fatturato intorno a i 75 milioni di euro, ha una spiccatissima propensione internazionale, con oltre il 90% del business realizzato all’export (con marchi come Vini Fantini, Vesevo, Vigneti del Vulture e Cantine Cellaro, tra le altre, in Regioni come Toscana, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia), ed è da sempre aperto ad operazioni finanziarie. Tanto da aver ipotizzato, già nel 2018, la quotazione in Borsa.
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