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Fatturati, ricerche online e abitudini di acquisto: dietro al boom dell’e-commerce del vino

I big del commercio online - da Tannico a Callmewine - passano di mano, e i wine lover, in tutto il mondo, scoprono il bello di comprare con un click

Chiudono i ristoranti, si abbassano le serrande dei bar, ed i consumi si spostano, necessariamente, tra le mura domestiche. Il 2020 lo possiamo riassumere, per lunghi tratti e un po’ ovunque, così. Con tutta la sua portata di cambiamento, non solo nelle abitudini di consumo, ma anche in quelle di acquisto, specie se si limita l’analisi al vino. Che, negli ultimi 12 mesi, ossia da quando il mondo ha iniziato a fare i conti con la pandemia di Covid-19, con i primi lockdown in Cina, poi in Italia e via via in tutto l’Occidente, ha spostato l’epicentro degli acquisti dal negozio fisico a quello virtuale. Con il canale online che ha vissuto un lungo periodo di crescita, ben sintetizzato dai fatturati di Tannico (previsti in crescita del 50%, a oltre 30 milioni di euro, ndr), passato nei mesi scorsi sotto il controllo del Gruppo Campari. Anche un altro player delle vendite enoiche online come Callmewine, sulle ali di una crescita del 95% nel 2020, a quota 12,5 milioni di euro, è passato di mano: Italmobiliare, holding di investimento quotata in Borsa (con una capitalizzazione di 1,2 miliardi di euro), si è assicurata il 60% del sito di e-commerce per 13 milioni di euro.
Nello stesso periodo, è impossibile tenere il conto delle tante aziende che, dopo anni di tentennamenti, hanno rotto gli indugi lanciando un loro negozio virtuale. Una scelta doverosa, perché, per quanto le cose possano tornare alla normalità, come ogni crisi anche questa lascerà qualcosa in eredità, un cambiamento di abitudini con cui dovremo presumibilmente fare i conti a lungo. Come racconta un’indagine di Wine Intelligence, infatti, la percentuale di wine lover che prende in considerazione l’idea di acquistare vino online nel futuro è altissima. Che si tratti del sito internet di un supermarket, di un rivenditore online, di un wine club, del sito aziendale di una cantina o di una app di delivery, in Usa il 58% di chi beve vino è disposto ad acquistarlo sul web. Un trend condiviso dai wine lover di tutto il mondo, con percentuali, e quindi con una predisposizione all’online, spesso maggiore. Si va infatti dal 44% dei consumatori canadesi al 67% dei messicani, dal 59% di wine lover brasiliani al 69% di quelli della Gran Bretagna, dal 56% dei tedeschi che acquisteranno una bottiglia online, al 75% dei cinesi, veri e propri trend setter in questo senso, e ancora il 55% dei consumatori di Hong Kong, il 69% di quelli di Singapore e il 61% degli australiani.
E in Italia? Qui da noi il termometro che misura la predisposizione all’acquisto sono i numeri delle ricerche online nel 2020, raccolti ed analizzati da Idealo, portale internazionale leader in Europa nella comparazione prezzi: l’interesse online nei confronti degli alcolici è più che raddoppiato nello scorso anno (+110,2%), e a crescere maggiormente sono i giovani nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni (+209,2%). Si è assistito ad un vero e proprio boom di interesse online da parte degli Italiani nei confronti dei vini (+446,0%), seguiti da Cognac e Brandy (+247,6%) e vodka (+242,7%). Italiani e austriaci hanno cercato soprattutto spumanti, Prosecco e Champagne, mentre negli altri paesi le ricerche hanno riguardato, in particolare, i Whisky. Complice la pandemia e i lunghi mesi di lockdown e chiusura dei negozi, nel 2020 sono mancate le degustazioni e i tour per le cantine e enoteche alla ricerca di etichette pregiate e liquori particolari ma acquistare alcolici online, oggi, è diventato più che mai facile e interessante
per la vasta scelta di enoteche digitali, dalle piattaforme mastodontiche ai piccoli e medi e-commerce dalle selezioni più personalizzate, si legge nel report di Idealo.
Tornando al dato generale sulle ricerche legate al mondo degli alcolici, e quindi non solo al vino, dopo quella dei giovani la fascia d’età più interessata è quella degli adulti tra i 35 e i 44 anni (+91,2%) e tra i 25 e 34 anni (+88,8%). Da segnalare, inoltre, la crescita di interesse nella fascia degli over 65, +27%, inferiore rispetto quella delle altre fasce d’età ma tre volte superiore rispetto la crescita di interesse verso l’e-commerce in generale, che nel 2020 è aumentata del +9% tra gli adulti oltre sessantacinquenni. Le ricerche di alcolici online sono effettuate soprattutto la domenica sera e da mobile (+125,1% rispetto al 2019). A livello territoriale le tre regioni in cui l’interesse online verso gli alcolici è cresciuto maggiormente sono il Molise (oltre +200%), il Friuli Venezia Giulia (+196,2%) e la Basilicata (+191,1%); quelle cresciute di meno sono, invece, l’Umbria (+76,1%), la Liguria (+41%) e, per ultima, la Valle d’Aosta (+39,6%).
Se in Italia nel 2020 l’interesse online nei confronti degli alcolici è più che raddoppiato (+110,2% rispetto al 2019), inglesi e spagnoli hanno fatto registrare un aumento di interesse quasi triplicato, con una crescita del +194,8% nel Regno Unito e +171,1% nella Penisola Iberica. La crescita dell’interesse online nel 2020 nei confronti degli alcolici è stata meno marcata, invece, per i tedeschi (+47,7%), per gli austriaci (+33,4%) e per i francesi (+29,6%). I mesi che hanno registrato il maggiore interesse online sono stati agosto e dicembre. Nel primo caso, l’attenzione degli utenti si è concentrata su gin e vodka. A fine anno, invece, le intenzioni di acquisto sono state soprattutto per spumante, Prosecco e Champagne, Cognac e Brandy, liquori, Rum, superalcolici e acquaviti, vini e Whisky. Inoltre, il confronto dei prezzi mensili online permette grandi possibilità di risparmio nell’arco di un anno. Se si sfrutta a proprio vantaggio la fluttuazione dei prezzi e si acquista nel mese più conveniente, è possibile risparmiare in media il 10,9%, ma in alcuni casi, il risparmio massimo medio può anche superare il -20%.

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