Unica grande e storica denominazione di bianchi nella Toscana dei grandi vini rossi, unico vino citato nella “Divina Commedia” da Dante, di cui ricorrono i 700 anni dalla morte proprio quest’anno, e già lodata anche da Sante Lancerio, bottigliere di Papa Paolo III Farnese, dal Vasari e da Michelangelo Buonarroti, la Vernaccia di San Gimignano, indissolubilmente legata ad un territorio unico, quelle vigne che guardano alle torri della “Manhattan del Trecento”, forte della sua storia, guarda al futuro puntando su due tratti distintivi del suo carattere: “Femminile, singolare”, giocando anche sulla peculiarità che “la” Vernaccia è anche l’unica denominazione toscana al femminile tra i vari “il” (Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Nobile di Montepulciano e così via). Così ha deciso il Consorzio della “Regina bianca”, guidato dalla presidente Irina Strozzi Guicciardini, pronto a lanciare una campagna di comunicazione, anche attraverso i social, in periodo così complesso come quello che stiamo vivendo, e ancora più delicato per un vino dalla vocazione “glocal”, con una bottiglia su cinque che viene venduta proprio a San Gimignano, grazie all’enorme flusso turistico che tocca questa cittadina unica a metà strada tra Firenze e Siena, e una su tre che finisce sui mercati del mondo (la produzione annua, in media, si attesta sui 5 milioni di bottiglie).
Focus di questa nuova campagna di comunicazione (ideata dall’agenzia senese Giango) è quello di far tornare la Vernaccia di San Gimignano “ad essere un vino di punta, non solo in Toscana ma anche sul panorama nazionale ed internazionale, la sua visione di vino sostenibile, i suoi valori di storicità, di legame con il territorio e di unicità. Da qui è nata la suggestione creativa che punta proprio sull’unicità della Vernaccia, che la rende singolare, ma anche femminile essendo l’unica denominazione in Toscana declinabile in questo modo: Femminile, singolare”, spiega il Consorzio
L’obiettivo “è quello di restituire il giusto valore alla Vernaccia di San Gimignano e di posizionarla al primo posto tra i vini bianchi di qualità puntando su quelle caratteristiche che ne fanno una denominazione unica, nobile e ribelle. Unica per la sua versatilità di bianco abbinabile con piatti anche diversi dal pesce, capace di evolversi e migliorare con il trascorrere degli anni. Nobile per la sua storia plurisecolare che l’ha resa protagonista sulle tavole di papi e di re. Ribelle perché è il bianco che non ti aspetti, che va contro gli stereotipi, che nasce da un territorio integro e che non accetta compromessi”.
La campagna di comunicazione 2021 del Consorzio della Vernaccia di San Gimignano punterà soprattutto sui canali social, non solo perché rappresentano lo strumento per eccellenza per raggiungere il pubblico dei millenials, ma anche perché al momento sono gli unici a potere sostituire gli eventi in presenza, resi impossibili dalla pandemia.
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