Feudi di San Gregorio, una delle più importanti realtà del vino italiano, con le radici in Irpinia, cresce ancora nella terra di Bolgheri, dove con l’ampliamento di 6 nuovi ettari di vigna con le classiche varietà bordolesi Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Sauvignon Blanc, porta a 21 gli ettari sotto il controllo della Tenuta Campo alle Comete, avamposto toscano dell’azienda, in uno dei territori più brillanti del momento. L’area designata ai nuovi impianti, spiega l’azienda, è l’incantevole collina della Torre di Donoratico, dove i terreni diversificati (con buona componente di scheletro e argilla e in parte di natura vulcanica) fanno auspicare in nuovi progetti che contribuiscano a declinare al meglio l’anima del territorio.
“Il nostro arrivo a Bolgheri è parte di un sogno che ci ha spinto a venire qui per dare il nostro contributo a questa zona incredibile - commenta Antonio Capaldo, guida di Feudi di San Gregorio - ciò che mi affascina di Bolgheri è la natura del clima e del terreno che la rendono un’area unica per la produzione. C’è però un altro motivo che ha a che fare con la libertà di poter piantare varietà diverse di vitigni su terreni differenti, mettere a punto nuovi protocolli di invecchiamento, di etichettatura e di presentazione del vino. Per questo mi aspetto meravigliosi risultati dal nuovo impianto di Sauvignon Blanc, dove produrremo il nostro primo Bolgheri Doc Bianco”.
Così continua a crescere il progetto enologico di Feudi di San Gregorio, che dalla sua Sorbo Serpico, in Irpinia, degli anni ha messo radici in tanti territori italiani, come Friuli Venezia Giulia (Sirch), Bolgheri (Campo alle Comete), Etna (Federico Graziani), Basilicata (Basilisco), Puglia (Ognissole) e Cilento (Tempa di Zoè).
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