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Cantina sociale con il pedigree del campione. L’azienda vitivinicola trentina ha conquistato negli ultimi sei mesi una serie di riconoscimenti che la pongono nell’elite mondiale del settore. Una coop da 198 milioni di euro che realizza all’estero circa l’80% del proprio fatturato … Campioni del mondo del vino. Una vera pioggia di riconoscimenti per la cooperativa trentina Cavit, leader in Italia tra le cantine sociali e apprezzata anche oltre confine, visti i 26 piazzamenti da podio ottenuti nelle varie rassegne internazionali che si sono tenute nel corso del 2006, dal Belgio al Portogallo, dalla Francia all’Ungheria, fino all’Inghilterra. Risultati che confermano la qualità di un’azienda che da l 1950 rappresenta una delle punte di diamante della produzione vinicola italiana.

“La storia di Cavit - dice Giacinto Giacomini, direttore generale di Cavit - corrisponde a quella della viticoltura trentina moderna. Più di 50 anni di esperto know-how nel selezionare, affinare e commercializzare i migliori vini trentini”. Il suo team di enologi è tra i più preparati in Italia e gli istituti con cui collabora i più autorevoli. Rappresentano la garanzia di un vino eccellente, prodotto con tecnologie avanzate che rispettano i canoni tradizionali di vinificazione. Cavit nasce nel 1950 come consorzio di Cantine Sociali per volontà di alcuni viticoltori, consapevoli dell’unicità del loro territorio e desiderosi di apprendere le tecniche e le conoscenze per meglio valorizzare la propria produzione. Continua Giacomini: “Gli obiettivi non sono cambiati negli anni: assistere le cantine associate, creare una cultura del vino in tutta la regione, contribuire alla formazione dei viticoltori del Trentino, supportarli nelle scelta delle migliori tecniche vinicole.

La funzione commerciale inizia dopo qualche anno e nel 1957 nasce la cantina. Nel 1964 viene costruita l’attuale sede di Ravina di Trento, potenziata poi, a partire dagli ani 70, fino a raggiungere le dimensioni attuali di oltre 50mila mq. Grazie al Consorzio la produzione locale si è mantenuta integra, nessun vitigno è andato perduto, di nessun vino si è perduta la tradizione”.

Cavit conta oggi 60 milioni di bottiglie l’anno, 12 cantine associate con un totale di 5.400 viticoltori, 7mila ettari di coltivazione e oltre 100 etichette. Il fatturato 2005 è stato 198 milioni di euro, con un utile netto di 1,8 milioni, in crescita del 7% e un margine operativo attestato sui 5,7 milioni di euro con una crescita dello 0,3% rispetto all’anno precedente. Il gruppo Cavit realizza l’80% del proprio fatturato all’estero ed esporta la propria produzione soprattutto negli Stati Uniti, dove è stato riconosciuto come primo marchio italiano nella ristorazione americana, in Canada, Germania, Europa del Nord, Inghilterra, Svizzera, Belgio e Austria. Ed è ai vertici della classifica che ogni anno Mediobanca stila sul settore vinicolo.

“Quest’anno siamo - prosegue Giacomini - al terzo posto dopo Caviro e Giv e abbiamo ottenuto un utile netto in crescita del 7%. Il nostro obiettivo resta sempre la qualità in ogni fase del processo produttivo. Per questo da anni facciamo bella figura negli appuntamenti internazionali, cui prendono parte case produttrici di vini e distillati di tutto il mondo. E’ così che Cavit ha il piacere di misurarsi con i più pregiati vini ed è curiosa di far giudicare il proprio prodotto dai più importanti e autorevoli degustatori mondiali e infine è orgogliosa quando vede premiato il proprio lavoro prodigato all’insegna della qualità”.

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