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Finanza & Mercati

Il canguro giallo salta in testa alla classifica ... Quanto conta l’etichetta per vendere un vino? In alcuni casi tantissimo. Un esempio pertinente è quello dello Shiraz Yellow Tail, un vino rosso australiano derivato dal vitigno francese dello Syrah, che si è conquistato un posto d’onore sulle tavole australiane e americane e sta cominciando a diffondersi anche in europea. Ad attirare i consumatori più che la qualità del vino - si tratta di un buon rosso alla francese, caratterizzato da morbidezza e rotondità - è il packaging della bottiglia, particolarmente accattivante. L’etichetta, di un giallo solare, propone un disegno stilizzato di un simpatico canguro che difficilmente passa inosservato. Grazie a un’astuta politica di marketing e alla ricerca sul marchio, in solo quattro anni dalla nascita questo rosso australiano prodotto dalla Casella Wines è riuscito a diventare uno dei vini più venduti al mondo, con più di 12 milioni di bottiglie acquistate solo lo scorso anno. In Italia, il vino si trova anche sugli scaffali dell’Esselunga, al prezzo di 7 euro. “Lo Yellow Tail non diventerà il nostro business principale - ha dichiarato John Casella, presidente della cantina di famiglia - ma è senz’altro fondamentale per ampliare la nostra strategia di espansione, soprattutto all’estero”. Appresa la lezione, anche altri produttori australiani si stanno attrezzando per lanciare i fun brands: McGuigan Simeon Wines ha presentato l’etichetta Crocodile Rock, ispirata a una canzone di Elton John, mentre Southcorpo ha in programma di lanciare entro l’anno il marchio Little Penguin. Non si comprende ancora bene la relazione esistente tra il pinguino e l’Australia. Ma l’importante, a quanto pare, è stupire.

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