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Finanza & Mercati

Col marketing Prosecco più frizzante ... Il vino dell’accoglienza si affaccia sul mercato in questa dispettosa primavera per cercare conferme in un mercato difficile, ma che ha dimostrato di sapere dare risposte positive ai produttori del Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene. Questo vino, che vanta il nome di un antico vitigno originario del Veneto, nasce infatti in una zona di grande pregio, piuttosto circoscritta: su circa 4 mila ettari di vigneto 132 aziende firmano 44 milioni e 200 mila bottiglie, di cui quasi 36 milioni di Prosecco spumante, per un valore complessivo di 300 milioni di euro. Oggi il suo livello qualitativo si è attestato in alto, risultato di un impegno che ha visto un importante incremento della denominazione grazie alla maturata capacità imprenditoriale dei produttori che hanno compreso il valore del territorio. Una crescita che ha coinvolto da protagonista il Consorzio vino Prosecco Conegliano Valdobbiadene che in questi anni è riuscito a sensibilizzare fortemente le cantine sul miglioramento in vigna e in cantina, ma anche sull’ importanza di una comunicazione puntuale e continuativa che ha il suo perno in Vino in Villa, manifestazione che avrà come scenario il Castello di S. Salvatore di Susegana (Treviso) il 20 e 21 maggio.
Giunta alla nona edizione, Vino in Villa consente di vivere l’esperienza di un territorio di grande bellezza con molto da scoprire, accompagnando i calici spumeggianti con i “cicchetti” veneti, golosità versione small food che racchiudono i sapori del territorio. Se è vero che l’umore del vino cambia ogni anno, è interessante -per addetti ai lavori e consumatori- verificare le sfaccettature di questo nuovo millesimo.
Una settantina i produttori, 250 le etichette che faranno conoscere la vera identità del Prosecco doc, “autoctono per davvero”, come ricorda il presidente del Consorzio Franco Adami: “Autoctono grazie ad un territorio come quello di Conegliano Valdobbiadene che si esprime appieno in un spumante di grande freschezza, ricco di profumi di mela, pera, pesca e dal sentore floreale. Un autoctono che corrisponde ad una realtà che ha determinato la costituzione di un vero distretto produttivo (grazie alla legge regionale 8/03 della Regione Veneto), il primo d’Italia in ambito di produzione spumantistica”. Lo spumante, che rappresenta oltre l’80 % della denominazione Prosecco (accanto al frizzante e al tranquillo) si conferma il prodotto simbolo della doc; all’interno di questa tipologia il Superiore di Cartizze, piccolo terroir d’eccellenza - vero cru - con un milione e 100 mila bottiglie. Piuttosto variegato il panorama delle aziende produttrici: da un’indagine del Centro studi del distretto di Conegliano Valdobbiadene (struttura permanente che analizza la realtà territoriale) emerge che il distretto del Prosecco è costituito per il 28% da aziende con un fatturato inferiore ai 250 mila euro, il 18,7% con un fatturato fra i 250 e i 500 mila euro, il 14% fra i 500 mila euro ed un milione e solo il 9,3% supera i 10 milioni di euro.
I consumi di Prosecco sono prevalentemente concentrati al centro-nord del Paese, mentre il centro-sud presenta ancora ampi margini di crescita; la Gdo rappresenta il canale primario per le aziende di più grandi dimensioni, mentre i medi e piccoli produttori privilegiano il canale horeca, bar e ristoranti. L’export -nel 2005 ha interessato 10 milioni 400 mila bottiglie- risulta ancora molto concentrato: per i due terzi, infatti, s’indirizza verso Germania e Svizzera, mentre cresce il mercato Usa (con un +8%), seguito da Regno Unito, Nord Europa, Giappone e Canada.
“Analizzare il mercato significa conoscersi meglio, intraprendere un percorso di autoanalisi per individuare i punti di forza e quelli di debolezza della nostra realtà produttiva”, commenta il presidente Adami. Rientra in quest’ottica anche il confronto, ospitato a Vino in Villa, con una selezione di etichette californiane e un convegno dedicato al mercato del vino negli Usa per conoscerne meglio le potenzialità che offre al Prosecco. (arretrato del 13 maggio 2006)
Autore: Barbara Amati

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