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Finanza&mercati

L’Italia apparecchia le tavole d’Oriente ... Il primo a sbarcare a Tokyo è stato Pinchiorri che ha aperto la sua Enoteca nel ‘92 e si appresta a inaugurarne un’altra a Nagoya, la città di Toyota. La cucina di Santin, di Sadler, dei Sabatini e di Derflingher è apprezzata nella capitale nipponica e adesso sta conquistando i palati di Pechino... ...Altri accordi con i nostri chef sono in fase di gestazione proprio per aperture di nuovi locali in Estremo Oriente: l’esempio più significativo è l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, che già nel ‘92 ha aperto il suo primo ristorante a Ginza, nel cuore di Tokyo: visto il successo con il gruppo-partner Matsuya, è stata successivamente inaugurata, ancora a Tokyo, “La Cantinetta Pinchiorri”. Questo è un percorso che nessuno vanta in Giappone e che conferma l’alta qualità dello stile italiano esportato da Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde, tanto che è prevista la prossima apertura primaverile a Nagoya, nella città-Toyota, di un’altra Enoteca Pinchiorri situata al 42° piano, a fianco dell’alsaziano Auberge de l’Ill, anch’esso 3 stelle Michelin. Saranno due ristoranti esclusivi voluti dal presidente della Toyota che intende completare un suo piacere personale, poiché al 41° piano ha voluto altri due ristoranti di grande cucina cinese e giapponese. I consensi per lo “stile Pinchiorri” fanno proseliti anche a Pechino: vicino a Piazza Tien An Men, nella struttura dell’ex ambasciata americana dove sorgerà un centro di alta ristorazione internazionale. Performance davvero uniche queste degli chef italiani, che non possono essere vantate dagli spagnoli: solo lo stratosferico Alaine Ducasse le supera. Ma questa è un’altra storia.

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