Finanza&mercati

Il vino non è core, Mps verso l’addio a Fontanafredda ... “Monte dei Paschi potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di lasciare alcune attività non più strategiche e funzionali per gli interessi privati della banca”. La dichiarazione pronunciata nei giorni scorsi dal presidente di Mps, Giuseppe Mussari, nel corso di un convegno su Vino e Finanza ha scatenato un piccolo terremoto. In molti hanno pensato che la banca senese si stia apprestando a mettere sul mercato Fontanafredda, prestigiosa etichetta vitivinicola italiana che fattura circa 32 milioni l’anno. E a suffragare quest’ipotesi contribuiscono anche le dichiarazioni di Antonio Sciavi, presidente di Mps Tenimenti, a Monthly Food&Beverage. La scorsa primavera Sclavi aveva sottolineato “che il vino e i prodotti agricoli non sono certo il core business del Monte dei Paschi, ma abbiamo dimostrato che i nostri vini contribuiscono all’immagine positiva di cui gode la banca”. Insomma, Fontanafredda - che è stato sponsor delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 - non è core e potrebbe presto andare sul mercato. Così la vede almeno l’agenzia Wine News, che ieri dava per imminente “la messa in vendita di tenimenti Fontanafredda, che starebbe attirando gli interessi di alcuni big del vino italiano”. Stando ai rumor, a volersi aggiudicare l’azienda di Serralunga d’Alba sarebbero in molti, non solo in Italia. Fra i nomi ventilati, quelli di Giv e di Campari, già entrata a suo tempo nel mondo del vino con le acquisizioni di Sella & Mosca e dei toscani Teruzzi e Puthod. Ma secondo vertici di Mps Tenimenti si tratterebbe invece di “voci cicliche e ricorrenti, peraltro non ancora avvalorate da decisioni ufficiali”. Insomma, una smentita a metà. Sicuro invece che li gli eventuali pretendenti all’acquisizione non ci sarà Giv che, dopo le recenti, importanti acquisizioni del gruppo (tra cui la Cantina di Pedemonte di proprietà della veronese Bolla), i rubinetti sono chiusi. Almeno per il momento.
Autore: Alberto P. Schieppati