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Finanza&mercati

In cantina c’è vino e nobiltà ... Il conte Alberto Tasca d’Almerita (ex astemio) dal 1993 gestisce l’azienda di famiglia. Una tenuta di 500 ettari che produce il miglior vino siciliano... Una storia nobile, allietata da vini nobili con protagonista un nobile dei nostri giorni: il conte Alberto Tasca d’Almerita, 36 anni, appassionato di auto, sport, campagna e - ovviamente di vini. “Ma è una passione - dice l’imprenditore - che è nata non molto tempo fa perchè fino al l’età di 22 ari ai ero astemio, anzi molto più che astemio, tanto da disertare persino i piccoli brindisi delle ricorrenze”. E poi è successo qualcosa. Ho incontrato un giornalista appassionato di enogastronomia, anche lui reduce da una gioventù a base di soft-drinks, e mi sono, come dire, convertito”. Una conversione che ha avuto successo su tutti i fronti. Oggi Alberto Tasca d’Almerita è amministratore delegato dell’azienda di famiglia: la tenuta Villa Regaleali di Sclafani Bagni in provincia di Palermo. Un’azienda di 500 etLari che produce 48 mila quintali di vino siciliano per una capacità produttiva di tre milioni di bottiglie e un fatturato di 1S milioni di euro, di cui il 40% derivato da esportazioni in Germania e Stati Uniti.
La storia dell’azienda comincia nel 1830 quando i fratelli Lucio e Carmelo Mastrogiovanni Tasca acquistarono un ex-feudo di circa 1.200 ettari nelle campagne di Sclafani. L’intera proprietà fu diretta dal Barone di Regaleali, Lucio Tasca, che impresse uno sviluppo decisivo, con il suo esempio, all’intera industria agraria siciliana. Nel corso del tempo l’entrata in vigore della riforma agraria causò tuttavia l’esproprio di parte dei 1.200 ettari originari, portando la proprietà ai 500 ettari di oggi. A partire dal 1957 il conte Giuseppe Tasca, coadiuvato dalla moglie baronessa Franca Cammarata, assunse l’intera responsabilità della conduzione aziendale, dedicandosi totalmente all’azienda, puntando deciso verso la vigna ed il vino ed apportando notevoli innovazioni vitivinicole. Oggi l’azienda produce quattro vini bianchi (Regaleali, Leone d’Almerita, Nozze d’Oro e Chardonnay), sei vini rossi (Regaleali Nero d’Avola, Lamuri, Cygnus, Camastra, Rosso del Conte, Cabernet Sauvignon), un rosato (Regaleali Le Rose), uno spumante metodo classico (Almerita) e un vino dolce (Diamante d’Almerita). Nei vigneti continua in questo periodo la sperimentazione di oltre 40 varietà da tutto il mondo (vitigni italiani, greci, spagnoli e francesi) in collaborazione con enti di ricerca e istituti universitari e con la consulenza di esperti dell’Ateneo di Milano.
“La mia vita - dice Alberto Tasca d’Almerita - nel corso di poco tempo è radicalmente muta. Correvo in auto, ho disputato due campionati italiani in Formula Europa. Sono arrivato solo secondo e allora ho deciso di smettere. Nel 1993 ho tentato di dare una svolta alla mia vita e ho fatto una prova. Per sei mesi mi sono trasferito nella tenuta in Sicilia facendo la vita del contadino: sveglia alle 4.30, lavoro nei campi e la sera presto a letto. Ho scoperto così che era la vita che desideravo e così, dopo questi sei mesi diciamo di prova, mi sono installato definitivamente a Villa Regaleali e mi sono occupato dell’azienda di famiglia. Nel corso di alcuni anni, con la collaborazione di alcuni ingegneri di Palermo, abbiamo informatizzato tutta l’azienda in maniera tale da avere sotto controllo in tempo reale tutta la situazione produttiva e commerciale”. Ad affiancare Alberto, c’è il fratello Giuseppe, enologo. che dopo essersi laureato in Agraria alla Cattolica di Piacenza è entrato subito nell’impresa gettando le basi per un sistema di produzione ecocompatibile, che rispetti cioè l’ambiente e le caratteristiche del luogo.

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