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Finanza&mercati

Nella guerra del vino le enoteche non temono la grande distribuzione ... I supermercati vendono 552 mm di litri di «rosso», le vinerie soltanto il 6,5%. Ma le due realtà possono coesistere se i piccoli si adeguano ai cambiamenti del mercato... Al supermercato per comprare il vino di tutti i giorni, in enoteca come dal sarto, per acquisti su misura, personalizzati. Quando si parla di vino, grande distribuzione e piccoli negozi possono convivere. È quanto emerso dal convegno «Enoteca: prossima estinzione?» organizzato dall’Associazione italiana sommeliers guidata dal presidente Osvaldo Baroncelli all’interno di Eccellenza Toscana, la manifestazione che si è tenuta a Firenze per presentare i 400 vini tra i più prestigiosi della regione. Ovviamente la Gdo è un «mostro» dai grandi numeri con 1.154 milioni di euro in valore e in 552 milioni di litri venduti. Nei dati presentati da Giuseppe Zerbo, direttore category management della Pam Supermercati Italia, le enoteche rappresentano solo il 16,5% delle vendite di vino in valore e il 6,5% in litri. Cifre marginali rispetto ai grandi numeri della Gdo: «i nostri punti di forza - spiega Zerbo - sono senz’altro il grande assortimento, il prezzo competitivo e la disposizione del prodotto, ma anche la possibilità di raggiungere più comodamente un supermercato piuttosto che un negozio». Ma il futuro dell’enoteca non è in crisi, la sfida da vincere legata al rinnovamento.
«L’enoteca - spiega Francesco Bonfio, presidente di Vinarius, l’associazione tra enoteche, l20 soci e un fatturato di 2l0 milioni di euro nel 2006 - non è in via di estinzione, ha sua logica di esistere. L’importante è capire il mercato che cambia. Alcuni di noi hanno iniziato fare mescita, altri si occupano delle carte dei ristoranti, abbinano la vendita di altri prodotti agroalimentari di qualità. I nostri dati dicono che le vendite sono aumentate del 4% tra il 2004 e il 2005 e dell’8% tra il 2005 e il 2006». Nessuna concorrenza, dunque, con la Gdo. « È il cliente che individua dove andare. Al supermercato per il vino di tutti i giorni, invece per la bottiglia importante di pregio, da ricorrenza, si va in enoteca dove il valore aggiunto è il rapporto che si instaura con il cliente».

I rossi e i bianchi vanno alla conquista delle fredde «bionde»...
È massiccia la presenza del Made in Italy alla «Borsa dei vini», manifestazione organizzata dall’Ice che farà tappa prima a Berlino e a Londra. Sono novanta le aziende partite alla conquista dei mercati d’Oltremanica. Nel Regno Unito nel 2005 sono stati importati oltre 12 milioni di ettolitri di vino e più di 100mila ettolitri di spumante. Anche l’Irlanda ha mostrato una «forte vivacità della domanda; tanto che l’export è raddoppiato tra il 2000 e il 2005. E i primi 11 mesi del 2006 segnano una crescita del 13%.

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