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Il nettare degli dei sgorga fra i ghiacci della Val Susa ... Di origine tedesca l’Eiswein, il vino del ghiaccio, dallo scorso anno scorre anche nei vitigni di Chiomonte. A fine autunno... Chiomonte è un piccolo comune della Valle Susa, in provincia di Torino, che sta sperimentando la produzione di un vino tutto nuovo: l’Eiswein, ovvero, il vino del ghiaccio. Non mancano certo i predecessori pedemontani, ma qui la vera novità è che, per la prima volta, questo vino si produce con un vitigno a bacca rossa. Ma cosa è l’Eiswein?
Si tratta di un vino prodotto con una vendemmia tardiva in cui a disidratare gli acini e a rendere il loro nettare concentrato e zuccherino non è il sole, come avviene per i passiti del sud, ma il ghiaccio dell’autunno inoltrato o di inizio inverno. Una tradizione che arriva dalla Germania, più precisamente da Wurzburg, quando, nel 1794, un autunno incredibilmente rigido sorprese i grappoli ancora sui tralci.
Per evitare lo spreco di tutta la vendemmia i contadini provarono comunque a vinificare e il risultato fu un vino straordinario ancora oggi considerato una rarità di grande pregio. A raccontare la storia di questo nettare ci ha pensato Maria Luisa Alberico nel suo libro “I vini del Ghiaccio”, che offre una panoramica sul mondo di questo prodotto poco comune. La stessa Alberico ha seguito insieme alla Regione Piemonte, alla Comunità Montana Alta Valle Susa e il comune di Chiomonte le prime vendemmie del passito piemontese. Da questo team è nato “San Sebastiano - il Vino del Ghiaccio”. Il vitigno di partenza è l’Avanà, a bacca rossa e autoctono di queste montagne, impiantato a oltre mille metri slm. Un vitigno raro, quasi andato perduto, ma che, grazie alla recente valorizzazione dei vitigni tipici e al lavoro di recupero svolto, sta tornando a essere reimpiantato e vinificato con questa particolare tecnica.
Ciò non significa, ovviamente, una produzione importante, in fatto di numeri, ma questa novità ha destato interesse sia nei consumatori che nei produttori. Il primo esperimento è avvenuto lo scorso anno con la cooperativa Clarea e nel 2007 si è aggiunta anche l’azienda agricola Casa Ronsil. Il fatto che il territorio Valsusino sia particolarmente vocato a questo particolare tipo di vinificazione lo si percepisce dal fatto che questa è stata anche effettuata nell’inverno appena trascorso.
Una stagione che in tutto il Piemonte è stata caratterizzata da anomale temperature alte e scarsissime precipitazioni nevose. In qualunque altro territorio regionale sarebbe risultato impossibile che il freddo aggredisse i grappoli ancora attaccati al tralcio, ma il 26 gennaio è arrivata una corrente artica che ha permesso che la vendemmia si svolgesse secondo il programma.

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