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Finanza&mercati

Tedeschi e cinesi brindano al made in Italy .. Le bollicine italiane si rifanno sotto e insidiano le posizioni di preminenza dei francesi. Lo confermano i dati 2006 divulgati dal Consorzio tutela dell’Asti spumante che raggruppa 49 industrie commerciali, 22 aziende vinificatrici, 23 cantine cooperative, 75 aziende vitivinicole e nove aziende viticole. Secondo il Consorzio, l’anno scorso sono state commercializzate 71,2 milioni di bottiglie, complessivamente il 2,7% in più rispetto al 2005. Chiudono con il segno più sia il mercato nazionale, che dopo tre anni di flessione cresce dell’ 1,5% sia quello internazionale che sale del 3 per cento. Solo negli Stati Uniti e solo nel periodo della fine anno sono state stappate 15 milioni di bottiglie, con un brindisi su tre made in Italy e oltre 25 milioni di bottiglie (+ 21%), superando lo storico primato dello champagne. Oltre confine, la Germania si conferma il primo mercato con 14,8 milioni di bottiglie esportate.
“Siamo molto soddisfatti delle performance nei Paesi europei - commenta Ezio Pellissetti, direttore del Consorzio - Crescono in modo esponenziale Austria, Ungheria e in generale tutti i mercati, che complessivamente fanno registrare un più 17,4% rispetto al 2005”. Il mercato Usa dell’Asti docg recupera posizioni con l’export che l’anno scorso è salito del 2,6% per un totale di 12,3 milioni di bottiglie. Ottimo risultato anche per il mercato russo, che cresce del 57% con 4,7 milioni di bottiglie esportate e per quello giapponese in rialzo del 4,25% con un export da 1,9 milioni di bottiglie. Sempre più significativa la presenza dell’Asti spumante sulle tavole dei mercati emergenti di India e, soprattutto, della Cina quintuplicata negli ultimi anni con le attuali 250mila bottiglie. “I cinesi - dice Pellissetti - dimostrano di essere particolarmente sensibili al fascino del made in Italy.
Per questo il Consorzio pensa di raggiungere il milione di bottiglie nel giro di un paio d’anni”. Per dare un’accelerata al processo di diffusione delle bollicine italiane cavalcando l’onda, dal primo maggio, per alcuni mesi, in oltre 300 locali (rintracciabili sul sito www.astidocg.it) nel territorio dei 52 Comuni che disegnano la zona di coltivazione dell’uva moscato bianco, tutti coloro che ordineranno un dessert potranno degustare una coppa di Asti docg. L’anno scorso la prima edizione della campagna pubblicitaria aveva coinvolto 50mila degustatori: per questo, il Consorzio ritiene che l’edizione 2007,” La dolcezza nasce in questa terra” interesserà almeno 60mila-70mila ospiti: “L’Asti è la docg più venduta al mondo e finalmente anche in Italia si sta riscoprendo questo prodotto - dice Emilio Barbero, presidente del Consorzio - A livello globale il risultato raggiunto nel 2006 è il migliore degli ultimi cinque anni e ci sprona a proseguire il progetto di rilancio dell’Asti avviato lo scorso autunno e che vede coinvolta in uno sforzo comune tutta la filiera: i viticoltori, le aziende e il Consorzio”. L’obiettivo, conferma Barbero, “è raggiungere 80 milioni di bottiglie entro il 2011”.

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